Benno Neumair, reo confesso dell’omicidio dei suoi genitori, è stato condannato all’ergastolo. Questa decisione del Tribunale di Bolzano ha suscitato una forte critica da parte di Vittorio Feltri. Ne parliamo direttamente con lui.

Perché in un suo editoriale ha stigmatizzato questa sentenza?

Questo non è il mio primo articolo sul tema. A mio parere, in generale, l’ergastolo è in contrasto con la nostra Costituzione. Quest’ultima per me non è il Vangelo, però lo è per gli italiani: per cui, se vogliamo rispettarla, non possiamo comminare la pena dell’ergastolo che, in quanto tale, non ha una funzione emendativa.

Non rispetta l’articolo 27 della Carta costituzionale?

Se uno sta in galera finché non muore, che cavolo vuol dire emendarsi? Mi sembra semplice il concetto. Eppure nessuno dice niente. Non solo, Governi passati hanno introdotto nel nostro ordinamento l’ergastolo ostativo. Esso significa isolamento perenne, l’impossibilità di leggere, di scrivere, di fare qualsiasi cosa. Siamo in presenza di una vera e propria tortura. Tutto questo è in contrasto non solo con lo spirito umanitario che dovrebbe appartenere a tutti ma anche con la legge, con quella più importante che è la Costituzione.

Però alcuni giuristi sostengono che l’ergastolo dato a Benno, quindi diverso da quello ostativo, un giorno gli permetterà di uscire dal carcere.

Non è detto. Intanto ha l’ergastolo che è un fine pena mai. Poi dipenderà dal suo percorso in carcere la possibilità di tornare libero. Intanto si è beccato quella pena.

Lei ha contestato nel suo articolo anche la pena accessoria dell’isolamento diurno inflitto a Benno.

L’isolamento è una stupidaggine, un’altra forma di gratuita tortura. Che cazzo vuol dire isolarlo? Allora diamogli pure due calci nel culo appena si sveglia la mattina. Non so come si faccia a ragionare così!

Tra le varie pene accessorie anche la pubblicazione della sentenza sul sito del Ministero della Giustizia e l’affissione al Comune di Bolzano. Sono tutte previsioni del codice Rocco, del periodo fascista. Non sarebbe il caso di fare una modifica legislativa?

Non devono esistere le pene accessorie. Punto. Vogliamo prevedere pure delle scosse elettriche al cervello, già che ci siamo? Siamo fuori dalla logica.

Tornando all’ergastolo ostativo, esponenti dell’Antimafia dicono che sarebbe in pericolo la sicurezza se gli ostativi tornassero liberi.

Ma lo dicono loro! Il reato di mafia è un reato come tutti gli altri reati gravi. Non possono esistere reati speciali che vanno puniti con un supplemento di pena rispetto a quelli normali. Ma le sembra una cosa umana infliggere l’ergastolo ostativo? Ma siamo impazziti?

Però ora il Governo di centrodestra...

Non c’entra il Governo di centrodestra, perché era così anche fino a quindici giorni fa.

Dicevo che a questo Governo non è piaciuta la decisione della Consulta che lo ha dichiarato incostituzionale e Meloni spera che il Parlamento renda ancora più stringenti i paletti.

Mica sono obbligato ad essere d’accordo con la Meloni.

Rimanendo in tema di carcere, il Dubbio ha lanciato un appello per fermare i suicidi in carcere. Lo firma?

Certo. Proprio qualche giorno fa anche io mi sono rivolto alla Meloni affinché renda le nostre carceri degne di un Paese civile.

Ma come lo si fa? Costruendo nuove carceri, depenalizzando, o altro?

Si può fare tutto. Rendere le carceri più vivibili dal punto di vista architettonico e non contrarie allo spirito di umanità. Soprattutto poi bisognerebbe evitare di approfittare del carcere. Faccio un esempio.

Prego.

Se lei mi insulta sul giornale, io la querelo e lei rischia la galera. Ma le sembra normale? Esistono anche le cause civili. Sempre si dice ‘galera, galera, galera’. Basta invocare sempre la galera. Il problema è che nel nostro sistema vige ancora un codice fascista. Questo è il guaio.

Quindi è d’accordo col Ministro Nordio che ripete sempre: “Noi abbiamo un sistema giudiziario schizofrenico: da un lato un codice di procedura penale, firmato da una Medaglia d'argento al valor militare per aver preso parte alla Guerra di Liberazione (Giuliano Vassalli, ndr), saccheggiato e demolito perché incompatibile con la Costituzione. Dall'altro un codice penale che è del 1930, firmato da Benito Mussolini e dal Re, che gode di ancora di ottima salute”.

Ha ragione Nordio.

Nordio dice pure ‘carcere come extrema ratio’ e ‘depenalizzazioni’. Però il partito che lo ha fatto eleggere non sembra essere d’accordo.

Nordio dovrà convincere il Presidente del Consiglio e gli altri Ministri che occorre procedere in questo senso.