Benno Neumair, il 31enne reo confesso dell’omicidio dei genitori e dell’occultamento dei loro corpi, è stato condannato all’ergastolo con un anno di isolamento diurno dalla Corte d’assise di Bolzano, presieduta dal giudice Carlo Busato. La sentenza è arrivata nel tardo pomeriggio di oggi. I fatti risalgono al 4 gennaio 2021, quando Peter Neumair e Laura Perselli furono uccisi nella loro casa di Bolzano in via Castel Roncolo. Negli ultimi giorni Benno non si è mai fatto vedere in aula. Sempre presente invece la sorella Madè.   Leggi anche: «Benno Neumair è malato e va trattato come tale»   Gli avvocati del giovane, Flavio Moccia ed Angelo Polo, replicando alla Procura che aveva definito la confessione di Benno «tardiva ed utilitaristica», hanno sostenuto che la confessione sarebbe stata invece utile alle indagini, tanto da venire secretata per circa un mese. Il pm Secco, dal canto suo, aveva sottolineato invece come «Benno non si è mai pentito e non ha sofferto, come invece hanno sofferto le due vittime e come soffrono ora i loro familiari». «Aspetteremo le motivazioni della sentenza, e a seconda delle motivazioni decideremo se impugnare. Era difficile evitare l’ergastolo a Benno, ma noi andremo avanti con la nostra battaglia», ha detto l’avvocato Polo a margine della condanna. Il legale ha anche confermato che i difensori non potranno vedere Benno prima di lunedì, visti gli orari per i colloqui in carcere. «Andremo a dirglielo, ma lo saprà prima dai media. È difficile dire se se lo aspettasse o meno», ha aggiunto l’avvocato, che alla domanda sulle condizioni di salute del suo assistito replica: «Benno sta come è sempre stato negli ultimi 30 anni: come un malato di mente». «Non so se lo perdonerò, è una domanda così difficile che non ci sto pensando perché in questo momento penso alla mamma e al papà - ha commentato la sorella Madè -. Questa non è una vittoria perché questa pena o le motivazioni che arriveranno e leggeremo non ci ridaranno la mamma e il papà».