L’attivista iraniana Narges Mohammadi, Premio Nobel per la Pace 2023, ha denunciato di essere stata «minacciata direttamente e indirettamente di eliminazione fisica» dalle autorità della Repubblica islamica. A riferirlo è il Comitato norvegese per il Nobel, che ha diffuso una nota dopo aver ricevuto una telefonata dalla stessa Mohammadi, tuttora detenuta in Iran.

L’allarme lanciato dal Comitato è inequivocabile: «Queste minacce dimostrano chiaramente che la sua sicurezza è a rischio se non si impegna a porre fine a ogni attività pubblica in Iran e a tutte le apparizioni sui media».

Il riconoscimento conferito all’attivista, lo scorso anno, intendeva premiare «la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e per la promozione dei diritti umani». Ma proprio questo impegno sembra essere ora il motivo delle pressioni e delle intimidazioni, in un contesto di crescente repressione da parte del regime.

Narges Mohammadi è una delle principali figure della resistenza civile iraniana. Più volte arrestata e incarcerata, ha continuato a denunciare le violazioni dei diritti fondamentali, la repressione del dissenso e la discriminazione sistemica contro le donne. Il suo impegno è proseguito anche dal carcere, da dove ha lanciato appelli pubblici e promosso campagne per la libertà e la giustizia.