Al di là della veridicità delle affermazioni contestate, manca l’intenzione diffamatoria di chi le ha pronunciate. Per questa ragione la Corte d’appello di Parigi ha assolto le due donne che avevano diffuso la fake news sulla first lady Brigitte Macron come transgender. La sentenza ribalta il verdetto di primo grado, ma non smentisce il carattere falso delle accuse. I giudici si limitano a rilevare l’insufficienza degli elementi necessari a stabilire la responsabilità penale delle imputate.

Al centro della questione, una teoria complottista che riaffiora regolarmente sui social network dall’elezione di Emmanuel Macron nel 2017, secondo la quale Brigitte Macron, nata Trogneux, non sarebbe mai esistita, ma suo fratello Jean-Michel avrebbe assunto questa identità dopo aver cambiato sesso.
La fake è diventata virale in tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Russia. E le due donne avevano ampiamente contribuito a farla conoscere nel 2021, attraverso una lunga “intervista” di oltre quattro in cui la prima, la “medium” Amandine Roy, interrogava sul proprio canale Youtube la seconda, Natacha Rey, “giornalista indipendente autodidatta” che si era lanciata alla scoperta di questo “inganno”, definito una “menzogna di Stato”.

Brigitte Macron aveva presentato una denuncia per diffamazione pubblica con il deposito di una causa civile il 31 gennaio 2022, portando al deferimento (quasi automatico nel diritto della stampa) delle due donne al tribunale penale. In primo sono state condannate a una multa di 500 euro con sospensione della pena, oltre a un risarcimento totale di 8.000 euro per danni a Brigitte Macron, e 5.000 euro al fratello Jean-Michel Trogneux, entrambi parti civili nel processo tenutosi a giugno 2024. 

Le fake sulla first lady francese erano state diffuse anche dalla propaganda russa attraverso il notiziario televisivo di Dmitri Kisselev in onda sul canale Rossiya 1. Opinionista di lungo corso e amico personale di Vladimir Putin, lo scorso marzo Kisselev irrideva il presidente francese e la sua proposta di offrire l’ombrello nucleare agli alleati europei attribuendo la ragione della sua “agitazione” a una ragione inconfessabile, ovvero che la moglie Brigitte è una transessuale. 

A supporto della tesi lanciata in rete dalla galassia complottista (ma che non ha mai trovato riscontri concreti), il programma russo ha mandato in onda un’intervista a Candace Owens, blogger e influencer statunitense di fede trumpiana, orgogliosamente negazionista del Covid e convinta che gli Stati Uniti sulla luna non ci sono mai andati. 

Sul suo canale Youtube seguito da oltre quattro milioni di internauti, Owena ha pubblicato una pseudo-inchiesta: Becoming Brigitte. Il titolo in realtà è mutuato dal libro del francese Xavier Poussard, un sedicente giornalista investigativo vicino all’estrema destra autore del libro Devenir Brigitte, venduto a migliaia di copie su Amazon. Proprio come ha fatto Poussard, Owens sostiene che il ragazzo ritratto in una vecchia foto di famiglia, Jean-Michel Trogneux, non è affatto il fratello di Brigitte, ma Brigitte stessa, che da adulta si sarebbe sottoposta a un intervento chirurgico di riassegnazione sessuale per diventare donna. E poco importa che Poussard sia stato condannato per diffamazione e costretto a pagare una multa di 8mila euro.