«Potrei soffrire di un po' di mal di mare ma salpo perché devo portare un messaggio». Poche parole, ma determinate rilasciate alla Bbc. È questo il solito stile di Greta Thunberg, l'attivista che con il suo esempio ha suscitato la nascita di un movimento planetario per combattere i rischi del cambiamento climatico.

IL VIAGGIO La ragazza sedicenne è dunque salpata dal porto di Plymouth, in Inghilterra, per raggiungere gli Stati Uniti e partecipare al summit sul clima che si terrà a New York il 23 settembre.

Il suo non sarà un viaggio facile, a condurla alla metà sarà infatti la barca a vela del team della Malizia II, comandata dallo skipper Boris Herrmann e da Pierre Casiraghi.

Attraverserà l'Atlantico così come fanno solitamente i velisti consumati. Comodità praticamente inesistenti, niente bagno e cucina, dormire su brandine tirate da corde regolabili. Tutto per poter rispettare i tempi di percorrenza ( 14 giorni filati) percorrendo le 3000 miglia che separano Greta dal porto di arrivo.

POLEMICHE E CIRCO MEDIATICO C'è da scommettere che l'impresa però rinfocolerà le polemiche che hanno accompagnato l'attività della giovane attivista svedese, fin da quando iniziò la sua protesta, munita di un semplice cartello, davanti al parlamento di Stoccolma il 20 agosto di un anno fa.

La sua fama è infatti cresciuta talmente rapidamente da far sorgere dubbi circa un fenomeno costruito ad arte, per l'interesse di non ben identificati soggetti, e di un' eterodirezione da parte di qualche “interessata” agenzia di comunicazione.

Il viaggio di Greta infatti sarà sicuramente anche un grande evento mediatico visto che tutta l'impresa sarà seguita passo passo dall'organizzazione che sta dietro la Malizia II e raccontata sui blog del team, oltre che su quelli della Thunberg, cosa che sta già avvenendo con dovizia di particolari.

Il circo mediatico che si sta dispiegando però non sembra deconcentrare la ragazza la quale ha dichiarato al momento di salpare: «la crisi climatica è concreta prima mi sentivo sola nel parlarne ma adesso mi sento bene, forte, perché so che non sono più sola in questa battaglia» .

IN LIZZA PER IL NOBEL Intanto salgono le quotazioni di Greta su un altro fronte, quello che la vede come una delle candidate favorite per il premio Nobel per la pace. La notizia è stata riportata dal quotidiano tedesco Die Welt che ha analizzato le previsioni di sette allibratori britannici.

Solo per fare un esempio, l'agenzia di scommesse Ladbrokes a giugno quotava la Thunberg di un 33% di possibilità di vittoria, percentuale prepotentemente salita ora al 50%. Scommettendo una sterlina se ne vincono due.

Inoltre stanno calando le possibilità per gli altri candidati come la premier neozelandese, Jacinda Ardern, che indossò il tradizionale velo musulmano in onore delle vittime della strage di Christchurc. Perdono terreno anche l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ( Unhcr) e Reporter senza frontiere.