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Il Qatargate, l’inchiesta che doveva scoperchiare la corruzione nel cuore dell’Europa, è oggi un’indagine avvolta da dubbi, contraddizioni e sospetti di gravi violazioni dello Stato di diritto. Tutto inizia nel dicembre 2022, quando la magistratura belga effettua una serie di arresti e perquisizioni che scuotono il Parlamento europeo.
L’accusa è pesantissima: alcuni eurodeputati e funzionari avrebbero ricevuto denaro e favori dal Qatar e dal Marocco in cambio di pressioni politiche e voti favorevoli ai due Paesi all’interno delle istituzioni Ue. Al centro dell’indagine c’è l’ex eurodeputato italiano Pier Antonio Panzeri, che si autoaccusa e diventa “super pentito”, raccontando di aver costruito una rete di lobbying illegale con ramificazioni tra Ong, funzionari e politici. Tra gli arrestati finiscono nomi di primo piano: Eva Kaili, allora vicepresidente del Parlamento europeo, e il suo compagno Francesco Giorgi, assistente parlamentare e braccio destro di Panzeri.
Kaili perde l’immunità mentre entrambi vengono detenuti per mesi, diventando bersaglio di una narrazione mediatica che li presenta da subito come colpevoli. Le immagini dei borsoni pieni di contanti trovati in casa loro fanno il giro del mondo, consolidando l’idea di un crimine evidente. Ma col passare del tempo, emergono falle sempre più profonde nell’impianto accusatorio.
A oltre due anni dagli arresti, il procedimento è ancora in fase di istruttoria e nessun processo è iniziato. Il giudice istruttore Michel Claise si è dimesso e dopo di lui diversi altri colleghi. Diverse intercettazioni sono state ignorate o non verbalizzate, numerosi atti sono stati secretati o manipolati, e le modalità delle perquisizioni – così come la partecipazione della polizia in borghese a riunioni parlamentari – hanno sollevato interrogativi gravi sul rispetto delle regole democratiche. In parallelo, è emerso il ruolo dei servizi segreti belgi, accusati di aver spiato parlamentari europei e monitorato attività politiche interne senza le necessarie autorizzazioni. Un’ingerenza senza precedenti che ha fatto gridare alla violazione della sovranità del Parlamento