Marco Patarnello, sostituto procuratore generale della Cassazione, ha ufficializzato la sua candidatura per il Comitato direttivo dell’Associazione nazionale magistrati (Anm). Una scelta che arriva a seguito delle polemiche sollevate dalla sua e-mail critica verso la riforma della giustizia proposta dal governo Meloni.

Nessun pentimento per le critiche

In un'intervista al Corriere della Sera, Patarnello ha ribadito di non avere rimpianti: «Era un invito ai colleghi a concentrarsi sugli interessi della giustizia e della giurisdizione». Secondo lui, le proposte avanzate dal governo potrebbero minare il delicato equilibrio costituzionale e le garanzie dei cittadini.

Magistratura e politica, un confronto necessario

Patarnello distingue chiaramente tra opposizione politica e critica giuridica. Pur riconoscendo la legittimità politica del governo, evidenzia come la democrazia preveda il governo, non il comando. La magistratura, afferma, deve saper dialogare con il Paese e migliorare il servizio offerto ai cittadini.

Il ruolo della magistratura

Per il magistrato, l'Anm ha una doppia responsabilità: da un lato, rendere comprensibili ai cittadini le conseguenze delle riforme; dall’altro, fare autocritica per migliorare l’efficienza del sistema giudiziario.