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LIBORIO CATALIOTTI AVVOCATO
«Non commento un’indiscrezione di stampa, sottolineando che non sarebbe la prima volta che la reazione all’indiscrezione viene a compromettere la posizione del proprio assistito». Così l’avvocato Liborio Cataliotti, difensore di Andrea Sempio, ha replicato alle notizie pubblicate nelle ultime ore da Il Corriere della Sera secondo cui un testimone avrebbe smentito la versione sullo «scontrino del parcheggio» al centro dell’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi. Il legale ha ribadito di voler attendere gli atti ufficiali prima di esprimere valutazioni di merito: «Io commento gli atti processuali, non un articolo di stampa. Quando vedrò questo verbale di sommarie informazioni potrò commentarlo per smentirlo o avvalorarlo». Alla domanda se creda ancora all’innocenza del suo assistito, Cataliotti ha risposto senza esitazioni: «Allo stato dell’arte, sì».
Il “ticket di Vigevano” sotto la lente degli inquirenti
La replica dell’avvocato arriva dopo la pubblicazione di nuove indiscrezioni sull’inchiesta condotta dalla Procura di Pavia, che indaga sull’omicidio della studentessa di Garlasco, uccisa il 13 agosto 2007.
Secondo il quotidiano milanese, un testimone ascoltato di recente avrebbe messo in dubbio l’autenticità e la tempistica del famoso scontrino del parcheggio di Vigevano, datato proprio il giorno del delitto e utilizzato nel 2017 come prova chiave per l’archiviazione della posizione di Sempio.
Il biglietto, pagato alle 10:18 del 13 agosto 2007, era stato consegnato ai carabinieri un anno dopo, il 4 ottobre 2008, quando Sempio fu interrogato per la seconda volta. Nell’inchiesta di Pavia del 2017 - chiusa con archiviazione dal gip Fabio Lambertucci - quel documento era stato considerato un elemento utile a escludere la presenza dell’indagato a Garlasco.