Diventa definitiva la condanna a 20 anni di reclusione per Gun Ufuk, cittadino turco e uno degli scafisti del barcone carico di migranti naufragato il 26 febbraio 2023 a Steccato di Cutro, dove morirono 94 persone, tra cui 35 minorenni.

La Prima sezione penale della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso contro la sentenza della Corte d’appello di Catanzaro, rendendo così irrevocabile la condanna per favoreggiamento dell’immigrazione illegale, naufragio colposo e morte come conseguenza di altro reato. Il condannato dovrà inoltre versare oltre 3 milioni di euro di risarcimenti alle parti civili costituite.

Parallelamente, il 21 luglio è attesa la decisione del giudice per l’udienza preliminare di Crotone, Elisa Marchetto, sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura nei confronti di sei militari italiani, accusati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo.

Secondo l’accusa, quattro appartenenti alla Guardia di Finanza e due alla Guardia Costiera avrebbero agito con negligenza nelle operazioni di soccorso al caicco naufragato, contribuendo così alla tragedia.

Durante l’udienza odierna, il gup ha rigettato la richiesta di estromissione dal processo presentata dai legali dei responsabili civili: Ministero dell’Interno, Ministero delle Infrastrutture, Consap e Sara Assicurazioni, che potrebbero dover risarcire i superstiti e i familiari delle vittime in caso di condanna degli imputati.

Inoltre, sono state respinte altre dieci richieste di costituzione di parte civile da parte dei familiari delle vittime di nazionalità afgana residenti in Turchia, Iran e Pakistan, che avevano trasmesso videoregistrazioni per dimostrare la firma delle procure speciali. Il giudice Marchetto ha dichiarato inammissibile questa modalità.