Non c’è dubbio che l’uccisione di Giulia Tramontano da parte del suo fidanzato Alessandro Impagnatiello, padre anche del figlio che la donna portava in grembo, sia un delitto tra i più orribili che si possano immaginare. Tuttavia anche in questa situazione il tribunale del popolo social si è subito riunito in camera di consiglio e ha emesso il verdetto: “Impagnatiello non è un semplice delinquente, è un demonio che meriterebbe di morire picchiato a sangue in carcere. Non merita di vivere. Purtroppo siamo in Italia e, molto probabilmente, fra 15 anni con varie riduzioni di pena, sarà di nuovo in grado di fare danni”.

E ancora: “Finché non istituiscono la pena capitale per questi reati tutto procederà regolarmente a danno e beffa di poveri innocenti che non meritano tale morte”, “due le soluzioni: o lo date ai familiari di Giulia o lo portate in Colombia, alla caldera del Diablo e raccontate ai residenti ciò che ha fatto. Di lui non rimarrebbero nemmeno le ossa per la sepoltura. Io personalmente utilizzerei un palo…”. La legge del taglione è servita.

Ma commenti aggressivi non hanno risparmiato neanche il difensore di Impagnatiello, l’avvocato Sebastiano Sartori. Sempre su Facebook leggiamo: “Come si fa a difendere un energumeno del genere; non dovrebbe esistere nessun avvocato che anche a titolo gratuito difenda questo mostro! Come si può esercitare il potere di difesa? Sarebbe da annientare anche lui”, e poi “certi avvocati hanno meno coscienza dei loro assistiti”, “avvocato vergognati”, “certi avvocati devono vergognarsi, è vero che si ha il diritto alla difesa, ma se fossi avvocato mi rifiuterei di assumerla per una m..rda”, “difendere un individuo responsabile di una simile atrocità non solo è moralmente riprovevole ma può anche minare la fiducia della comunità nel sistema giudiziario”. Insomma per l’ennesima volta la funzione dell’avvocato viene vilipesa da persone che non capiscono, come ci ha detto qualche giorno fa il professor Oliviero Mazza a commento di un caso simile, che «il difensore svolge un ruolo essenziale nel processo e per la giurisdizione: è quello di essere il garante dei diritti processuali dell’imputato. Invece viene identificato con il suo assistito e con la sua posizione».