Una giustizia lenta rischia di tradursi in una giustizia negata. Al Tribunale di Catania, negli ultimi giorni, si sta discutendo molto di un caso emblematico.

Tutto ha avuto origine presso l’Ufficio del Giudice di Pace, il giorno successivo alla cessazione dal servizio della dott.ssa D. E., una delle magistrate onorarie in forza all’ufficio, andata in pensione al compimento del settantesimo anno di età. Pochi giorni dopo, il presidente facente funzione del Tribunale, Francesco Cardile, ha diffuso una nota che ha suscitato stupore e profondo disappunto tra molti giudici onorari della sezione.

Nel provvedimento, il magistrato scrive che alla data indicata risultano pendenti davanti alla giudice onoraria 426 procedimenti non ancora assunti in decisione: 419 nel ruolo dell’Ufficio del Giudice di Pace di Catania e 6 nel ruolo dell’Ufficio del Giudice di Pace, ex sede Mascalucia.

Secondo informazioni autorevoli provenienti dagli uffici di presidenza, la giudice onoraria appena pensionata sarebbe stata convocata in Tribunale proprio per affrontare la sua posizione. Da quanto emerge, le sarebbe stato comunicato che i provvedimenti già trattenuti in decisione prima del suo pensionamento — un numero che oscillerebbe tra gli ottanta e i novanta processi — dovranno obbligatoriamente essere definiti direttamente da lei, poiché si tratta di procedimenti da lei stessa incardinati prima del passaggio allo stato di quiescenza.

La restante mole di procedimenti a lei assegnati ma ancora non trattati (426 meno gli 80- 90 in decisione), essendo in fasi processuali diverse, è stata invece redistribuita tra tutti i giudici di pace della sezione, come ordinariamente avviene anche per il carico di lavoro dei magistrati togati che cessano anticipatamente dal servizio.

L’anomalia, dunque — è stato fatto notare — non riguarderebbe tanto la redistribuzione dei processi non trattati, quanto il fatto che la giudice sia andata in pensione senza aver definito i procedimenti già incardinati, che avrebbe dovuto concludere prima della cessazione dal servizio.