«Noi puntiamo a portare all'attenzione del Consiglio dei ministri il disegno di legge elaborato dal ministro Nordio cosiddetto sulla separazione per carriere. Perché cosiddetto? La separazione delle carriere c'è nei fatti già da qualche anno ed è stata nella sostanza realizzata con la riforma Cartabia, rendendo veramente molto, molto complicato il passaggio da pm al giudice, che può avvenire una sola volta, non consente di tornare indietro. Il problema è che, a fronte di una separazione che è già nei fatti, c'è un unico Csm, per cui i pm decidono delle carriere dei giudici e viceversa». Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, a 'Live In Milano' su Sky Tg24.

Le correnti della magistratura

Il ddl Nordio «che verrà all'attenzione del Consiglio dei ministri non riguarda soltanto la chiusura, se così possiamo dire, formale di una separazione delle carriere che è già nei fatti, riguarda trarne le conseguenze, permettendo a due distinti Csm di occuparsi ciascuno della progressione carriera, dei posti direttivi, dei pm e dei magistrati giudicanti e soprattutto provando a ridimensionare, a circoscrivere il ruolo delle correnti che sono gli ultimi veri partiti organizzati rimasti sul campo. I protagonisti, spesso - e questa certamente è un'anomalia del sistema - della progressione delle carriere dei magistrati», ha aggiunto Alfredo Mantovano,

Inoltre, «puntiamo a togliere al Csm - ha aggiunto - la sezione disciplinare per individuare una Corte di giustizia disciplinare che si occuperà degli illeciti disciplinari di tutti i magistrati, non soltanto quelli ordinari, ma anche quelli amministrativi, contabili e tributari con criteri di assoluta imparzialità. Questo mi auguro che sia un passaggio apprezzato anche da altre forze politiche, visto che da altre forze politiche molto distinte da quelle che sono oggi in maggioranza è stato addirittura proposto più volte in passato».