Sono 1.949 gli emendamenti al decreto Sicurezza depositati nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera, ripartiti fra tutti i gruppi. In particolare, sono 525 gli emendamenti depositati da Avs, 24 quelli di Azione, 62 da Italia viva, 23 da +Europa, 3 dal gruppo Misto, 801 dal M5S, 458 dal Pd.

Anche i gruppi di maggioranza, tutti, hanno presentato proposte di modifica alla legge di conversione del decreto: 22 vengono da Forza Italia, 11 da Fratelli d’Italia, 9 dalla Lega, 11 da Noi moderati. A leggere le 568 pagine del fascicolo, emergono chiaramente le differenze tra quelli presentati dai berlusconiani, che vanno in una direzione più garantista, e quelli di Lega e Fratelli d’Italia, che procedono nella direzione opposta. Ad esempio il Carroccio chiede pene più elevate per i furti in casa e i furti con scippo.

La proposta di modifica, a prima firma del capogruppo Riccardo Molinari, aumenta infatti di due anni la pena minima (arrivando a 6 anni) e di un anno il massimo di carcere previsto (arrivando fino a 8 anni). Un altro emendamento, a prima firma del capogruppo in commissione Igor Iezzi, chiede inoltre di estendere le sanzioni previste per l’occupazione abusiva delle case a tutte le ipotesi, e non solo a quella in cui l’immobile sia l’unica abitazione di chi denuncia.
Per quanto concerne Fratelli d’Italia, lì dove nel testo del decreto legge si prevede che “non è punibile l’occupante che collabori all’accertamento dei fatti e ottemperi volontariamente all’ordine di rilascio dell’immobile”, una proposta di modifica a firma del deputato Andrea Pellicini introduce invece una sanzione, sebbene attenuata: la pena prevista dal primo comma - si legge - è diminuita se l’occupante collabora all’accertamento dei fatti e ottempera volontariamente all’ordine di rilascio dell’immobile”.
Passiamo invece a Forza Italia. Un emendamento a prima firma di Enrico Costa recita: “Al comma 3 dell’articolo 275 del codice di procedura penale, dopo il primo periodo, è inserito il seguente: 'Fatta salva l’ipotesi in cui si procede per i delitti di cui all’articolo 51, comma 3-bis, qualora l’esigenza cautelare riguardi esclusivamente il pericolo di reiterazione di reati della stessa specie di quello per il quale si procede, la custodia cautelare in carcere non può essere disposta nei confronti di soggetti incensurati”. Ci si propone, dunque, di intervenire sulla disciplina delle esigenze cautelari e, in particolare, su quelle relative al pericolo di reiterazione del reato.

Come si ricorderà, un tentativo, nella stessa direzione, fu fatto nel 2022 con un quesito referendario che non raggiunse il quorum richiesto, ma l’idea è da sempre un pallino di Forza Italia, che durante ha legislatura ha proposto diverse iniziative contro l’abuso della custodia cautelare. C’è poi un altro emendamento che interviene sull’articolo 314 ccp in materia di riparazione per l’ingiusta detenzione. In particolare elimina la “colpa grave” dalle ragioni che impediscono di ottenere il risarcimento.

«Il 77 per cento di chi – arrestato ingiustamente – chiede l’indennizzo non lo ottiene perché, secondo le Corti d’Appello, avrebbe 'concorso con dolo o colpa grave all’errore del magistrato'», aveva ricordato Costa, «e questa è una distorsione giurisprudenziale a cui porre rimedio». L’azzurro poi emenda l’articolo 7 del dl Sicurezza proponendo una modifica richiesta soprattutto dall’Unione Camere penali: in pratica, in materia di misure di prevenzione, chiede di estendere da 10 a 30 giorni il termine per il ricorso in Cassazione.

Infine chiede di cancellare l’espressione “si intromette o” dall’articolo 10 del decreto (l’articolo relativo alla “Occupazione arbitraria di immobili destinati a domicilio altrui”) laddove leggiamo: “Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque si intromette o coopera nell’occupazione dell’immobile” è punito con la reclusione da due a sette anni. Il termine contestato darebbe troppo margine alla magistratura per punire condotte non meglio definite. Per Costa «si tratta di proposte in linea con l’identità e la linea politica molto chiara di Forza Italia, e che non mettono in crisi la struttura del provvedimento in discussione».
Tra gli emendamenti più importanti presentati dal capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia della Camera, Tommaso Calderone, ci sono i seguenti. Primo, modifica agli articoli 628 (rapina) e 629 (estorsione) del codice penale: “La pena è diminuita fino ad un terzo quando per la natura, la specie, i mezzi, le modalità o circostanze dell’azione, ovvero per la particolare tenuità del danno o del pericolo, il fatto risulti di lieve entità”. In pratica, una cosa è ci si impossessa di una brioche, altra se il reato riguarda milioni di euro.

Secondo, un ricorso non può essere dichiarato inammissibile dalla Cassazione se è maturata una causa estintiva del reato tra il secondo e terzo grado di giudizio (molto importante per il diritto di difesa). Terzo, così come per chi è stato sottoposto ad una ingiusta detenzione, anche colui che ha subìto una misura di prevenzione personale ha diritto ad un’equa riparazione se con decisione irrevocabile risulti accertato che il provvedimento che ha disposto la misura è stato emesso o mantenuto senza che sussistessero le condizioni di applicabilità. Quarto, equiparare i tempi di ricorso in Cassazione con quelli dell’appello, ossia 30 giorni.