Non soffre di alcuna patologia psichiatrica definita e aveva piena capacità di intendere e volere. È quanto hanno dichiarato in aula gli psichiatri Mario Amore e Domenico Berardi, consulenti della Procura di Parma, nel processo a Chiara Petrolini, la giovane accusata di aver partorito e poi seppellito i suoi due figli neonati nel giardino di casa a Vignale di Traversetolo. «Chiara Petrolini non ha un disturbo psichiatrico chiaramente documentabile – ha spiegato Amore –. Non presenta disturbi di personalità né malattie mentali organiche. Per parlare di un disturbo serve un comportamento abituale e duraturo, che qui non c’è». I periti hanno descritto una personalità ambivalente, segnata da conflitti interiori e da un bisogno costante di controllo.

«È una ragazza che vive su due registri», ha aggiunto Amore. «Vorrei ma non riesco. Vorrei che qualcuno cogliesse i miei segnali, a cominciare dalla madre, con cui non aveva una comunicazione piena, come invece accadeva con la nonna».

Lo psichiatra ha sottolineato che Petrolini si presenta in modo impeccabile, «quasi da catechista modello», ma dietro quell’immagine si cela una profonda assenza di relazioni autentiche. «Non è una psicopatica – ha chiarito Amore – ma una ragazza perbene che, durante le gravidanze, ha agito senza affetti, con freddezza, per raggiungere i propri scopi. Ha fatto cose che avrebbero terrorizzato chiunque, senza mostrare paura o esitazione». Berardi ha parlato di neurodivergenza, «una variante dell’essere umano, come l’Adhd», evidenziando come la giovane sembri «guidata da un computer, coerente in tutto ciò che fa, senza contraddizioni apparenti».

Nel corso della stessa udienza è stata ascoltata anche Valentina Bugelli, docente di Medicina legale dell’Università di Parma, che ha illustrato i risultati delle autopsie sui due neonati ritrovati nell’agosto 2024.

Secondo la dottoressa, il primo bambino era nato vivo, come dimostrano le prove docimastiche e il test di galleggiamento dei polmoni, risultati di colorito roseo. Il secondo neonato sarebbe invece sopravvissuto solo pochi minuti: la causa del decesso, ha spiegato Bugelli, è un grave shock emorragico provocato dal taglio del cordone ombelicale con un oggetto tagliente. «Ha respirato, e più di una volta», ha concluso la perita.