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Palazzo di Giustizia Corte Suprema di Cassazione in piazza dei Tribunali
A poco più di un mese dalla pubblica udienza dell’11 settembre, la Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione ha deciso di rinviare il giudizio sulla legge elettorale vigente, la Legge n. 165/2017 nota come Rosatellum. Con l’ordinanza interlocutoria del 27 ottobre 2025 (Presidente Laura Tricomi, Consigliere relatore Rita Elvira A. Russo), i giudici di legittimità hanno riconosciuto l’oggettiva complessità delle questioni di costituzionalità sollevate, chiedendo all’Ufficio del Massimario di redigere una relazione organica sulla disciplina elettorale e sulla giurisprudenza costituzionale.
La decisione sospende l’esame del ricorso e rinvia la causa a nuovo ruolo, in attesa di un approfondimento tecnico e sistematico.
Le questioni di costituzionalità sollevate
Il ricorso è stato presentato da un gruppo di cittadini elettori e avvocati messinesi — tra cui Enzo Palumbo, Andrea Pruiti Ciarello, Tommaso Magaudda, Francesca Ugdulena e Giuseppe Magaudda — e individua cinque profili di possibile incostituzionalità della legge elettorale.
I punti critici riguardano: le soglie di sbarramento per Camera e Senato; il limite della base regionale per il Senato; il voto obbligatoriamente congiunto tra candidato uninominale e lista; il trasferimento dei voti sottosoglia; l’eccessivo numero di firme per la presentazione delle liste; oltre alla legittimità complessiva dell’iter legislativo, conclusosi con il voto di fiducia.
Palumbo: «Serve una riflessione di sistema»
L’avvocato Enzo Palumbo, già senatore e membro del Csm, ha spiegato che l’ordinanza richiama le sentenze n. 1/2014 e n. 35/2017 della Corte costituzionale, chiedendo una ricostruzione sistematica della giurisprudenza e delle posizioni della dottrina. «L’ordinanza s’interroga sui requisiti di ragionevolezza e proporzionalità della discrezionalità del legislatore in materia elettorale», ha dichiarato Palumbo, sottolineando come la Cassazione intenda esaminare l’equilibrio tra rappresentanza e governabilità.
Pruiti Ciarello: «Un punto di svolta per la sovranità popolare»
Soddisfatto anche l’altro promotore del ricorso, l’avvocato Andrea Pruiti Ciarello, che parla di “un punto di svolta”: «La Cassazione chiede un quadro organico sulla legge elettorale e mette al centro del dibattito politico e accademico il diritto di voto come esercizio di una quota essenziale di sovranità popolare», ha dichiarato. Secondo Pruiti Ciarello, la decisione è un segnale importante per aprire un confronto serio in Parlamento e nel Paese su una riforma elettorale giusta, proporzionata e coerente con i principi costituzionali.


