La tregua unilaterale annunciata da Mosca non regge. Nella notte tra martedì e mercoledì, a poche ore dall’inizio del cessate il fuoco proclamato dalla Russia, proseguono gli attacchi su entrambi i fronti.

Secondo l’Aeronautica ucraina, questa mattina aerei russi hanno sganciato bombe teleguidate sulla regione di Sumy, nel nord dell’Ucraina, mentre è stata segnalata attività aerea in direzione est. Sul fronte opposto, fonti russe hanno denunciato attacchi di droni ucraini nella regione occidentale di Lipetsk. Lo ha riferito il governatore Igor Artamonov, parlando di “violazioni del cessate il fuoco”.

Tregua simbolica e proposta Trump rifiutata

L’ipotesi di un cessate il fuoco di 30 giorni, suggerita da ambienti vicini a Donald Trump, è stata definita “utopistica”. Il generale Keith Kellogg, inviato speciale USA in Ucraina, ha dichiarato che il rifiuto di Vladimir Putin è il vero ostacolo alla pace: «La Russia non sta vincendo la guerra – ha spiegato – e rischia di subirne le conseguenze sul piano strategico e militare».

Kellogg ha ricordato che l’Ucraina ha accettato un cessate il fuoco globale per 30 giorni, includendo ritiri simmetrici di 15 km da entrambi i fronti per istituire una zona demilitarizzata monitorata da una forza internazionale.

Coalizione pronta a intervenire, Mosca prende tempo

Una Coalizione dei Volenterosi, composta da Francia e Regno Unito, si è detta disposta a schierare forze di monitoraggio nella zona ovest del fiume Dnipro. Ma il Cremlino, tramite il portavoce Dmitry Peskov, ha negato di aver ricevuto una proposta concreta da Kiev e continua a rifiutare l’idea di una forza europea di peacekeeping, considerata “inaccettabile”.

Secondo l’Institute for the Study of War (ISW), Mosca starebbe procrastinando deliberatamente le discussioni per evitare un vero cessate il fuoco verificabile. L’ISW ritiene che la Russia continui a opporsi a qualsiasi meccanismo di monitoraggio, per poterne poi strumentalizzare l’assenza con accuse infondate di violazioni ucraine.

Allerta alta per la parata a Mosca

In un clima sempre più teso, si avvicina la parata per il Giorno della Vittoria, prevista per domani a Mosca, con la presenza annunciata di 29 leader stranieri. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un monito: «Nessuno è immune alla guerra se si trova a Mosca».

Il Cremlino ha reagito rafforzando le misure di sicurezza: voli limitati e disagi in 350 tratte aeree, con oltre 60mila passeggeri bloccati negli aeroporti russi, secondo il ministero della Difesa. Le restrizioni sono state attribuite a un massiccio attacco di droni ucraini, con 524 droni distrutti in 24 ore: un numero record, non verificato da fonti indipendenti.