La Russia ha sferrato nella notte un nuovo attacco su larga scala contro diverse città ucraine, colpendo con una combinazione di missili e droni. Secondo le autorità locali, almeno tre persone sono rimaste ferite nella regione di Kiev, mentre pesanti danni sono stati registrati alle infrastrutture ferroviarie e in varie aree del Paese.

L’Aeronautica militare ucraina ha riferito che le forze russe hanno lanciato una raffica di missili e decine di droni diretti soprattutto verso gli insediamenti che circondano la capitale. L’allerta è scattata in piena notte, con esplosioni segnalate in diverse città e regioni. La notizia è stata confermata da Mykola Kalashnyk, capo dell’amministrazione statale regionale di Kiev, che su Telegram ha parlato di un “massiccio attacco contro la regione”, denunciando il coinvolgimento di “insediamenti pacifici”.

Secondo Kalashnyk, i tre feriti sono due donne, entrambe sulla quarantina, colpite da schegge in più parti del corpo. La terza vittima è un uomo di 40 anni nella città di Fastiv, circa 60 chilometri a sud-ovest di Kiev. Fastiv è stata uno dei centri più colpiti: il bombardamento ha danneggiato in modo significativo le infrastrutture ferroviarie, provocando variazioni e interruzioni nelle tratte dei treni passeggeri.

Il servizio di emergenza statale ha segnalato anche incendi in un magazzino a Novi Petrivtsi e in un’abitazione a Bucha, città simbolo dei massacri del 2022. Nel frattempo, nuove ondate di droni sono state registrate anche molto a ovest, fino alla regione di Leopoli, mentre – secondo il Kyiv Independent – la Russia ha continuato a lanciare attacchi coordinati fin dalle prime ore del giorno.

Esplosioni sono state confermate in varie città ucraine: Poltava, Lutsk, Odessa, Zaporizhzhia e Bila Cerkva. Nell’Oblast’ di Dnipropetrovsk, il governatore Vladislav Haivanenko ha descritto una situazione particolarmente difficile: incendi multipli, case colpite a Pavlohrad, danni a infrastrutture cruciali a Kryvyj Rih – la città natale del presidente Volodymyr Zelensky – e il ferimento di un bambino di 11 anni a Nikopol, già duramente colpita negli ultimi mesi.

A Lutsk, nella parte occidentale del Paese, il sindaco Ihor Polishchuk ha riferito che diversi magazzini alimentari sono andati a fuoco, segnalando che i soccorsi sono intervenuti per ore nel tentativo di domare le fiamme in un’area particolarmente colpita dai droni.

L’attacco ha avuto ripercussioni anche oltre i confini ucraini. L’Aeronautica militare polacca ha reso noto di aver fatto decollare caccia per proteggere lo spazio aereo nazionale, a seguito delle intense attività russe nell’Ucraina occidentale. Varsavia ha confermato che la procedura di emergenza si è resa necessaria per monitorare eventuali sconfinamenti, un rischio già sperimentato in precedenti episodi.

Intanto emergono dettagli preoccupanti sulle condizioni della centrale nucleare di Chernobyl. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha comunicato che la cupola protettiva costruita nel 2019 – il cosiddetto New Safe Confinement – non è più in grado di garantire pienamente il contenimento del materiale radioattivo. La struttura è stata danneggiata da un drone russo lo scorso febbraio, come ha confermato un’ispezione condotta la settimana scorsa.

«L’ispezione ha verificato che la struttura ha perso componenti di sicurezza chiave, inclusa la capacità di contenimento», ha dichiarato il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi. Nonostante ciò, la missione ha accertato che non risultano compromessi i sistemi di monitoraggio, ritenuti ancora operativi.