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ATTACCO CON DRONI MILITARI
A due giorni dall’atteso secondo round di colloqui tra Russia e Ucraina previsto a Istanbul, la tensione tra i due Paesi torna a salire drammaticamente. Nella notte, due esplosioni hanno causato il crollo di ponti nelle regioni russe di Bryansk e Kursk, con un bilancio provvisorio di almeno sette morti e decine di feriti.
Secondo la Duma, si tratterebbe di atti di sabotaggio riconducibili a Kiev, mentre l’intelligence ucraina rivendica un’operazione condotta con droni in profondità nel territorio russo che ha provocato la distruzione di oltre 40 aerei militari, tra cui diversi bombardieri strategici.
Una mossa che segna un’escalation senza precedenti, proprio mentre si prova a rilanciare un percorso diplomatico per il cessate il fuoco.
L’attacco con droni e il colpo ai bombardieri russi: «Pianificato da un anno e mezzo»
Un alto funzionario dei servizi ucraini, citato dall’Associated Press, ha rivelato che l’operazione è stata supervisionata personalmente dal presidente Volodymyr Zelensky e ha richiesto oltre 18 mesi di pianificazione operativa. I droni, camuffati e trasportati a bordo di camion container, hanno raggiunto obiettivi militari situati anche a 4.000 chilometri dal confine, tra cui la base aerea di Belaya, nella regione siberiana di Irkutsk.
Il governatore locale Igor Kobzev ha confermato per la prima volta la presenza di un drone ucraino nella regione, sottolineando che «non rappresentava una minaccia diretta per i civili», ma la portata dell’attacco ha scosso profondamente Mosca.
Zelensky: «A Istanbul porteremo tre condizioni per la pace»
Dal suo canale Telegram, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato che lunedì 2 giugno una delegazione guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov parteciperà all’incontro di Istanbul. Il leader ucraino ha elencato con precisione le condizioni preliminari per il cessate il fuoco: «Il primo punto è un cessate il fuoco completo e incondizionato. Il secondo è il rilascio dei prigionieri. Il terzo è il ritorno dei bambini ucraini rapiti e deportati in Russia». Zelensky ha aggiunto che solo un vertice tra leader potrà determinare l’effettiva soluzione delle questioni più sensibili: «Per una pace duratura servono scelte coraggiose. Solo i leader possono risolvere i nodi politici fondamentali. Tutti gli altri passaggi preparatori sono necessari, ma non sufficienti».
Due ponti crollati per esplosioni in Russia: morti e feriti, aperta indagine per terrorismo
Nella notte tra sabato e domenica, due gravi esplosioni hanno colpito infrastrutture ferroviarie strategiche in territorio russo. A Bryansk, vicino al confine ucraino, un ponte stradale è crollato su una linea ferroviaria, facendo deragliare un treno passeggeri diretto a Mosca: sette i morti, decine i feriti. A Zheleznogorsk, nella regione di Kursk, un ponte ferroviario è stato colpito, provocando il deragliamento di un treno merci e la caduta della locomotiva sulla carreggiata sottostante.
Secondo fonti di stampa russe, le autorità hanno avviato indagini per atti di terrorismo. Il presidente del Comitato Difesa della Duma, Andrei Kartapolov, non ha escluso un coinvolgimento diretto dei servizi ucraini: «Potrebbe trattarsi di sabotaggi orchestrati con l’intento di interrompere o compromettere i negoziati previsti a Istanbul».
Le contromosse di Mosca e lo scenario in bilico
Il Cremlino non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’attacco con droni, ma secondo fonti riservate il ministero della Difesa russo starebbe valutando una risposta asimmetrica mirata alle infrastrutture ucraine. Intanto la diplomazia prova a tenere il punto: le delegazioni, salvo sorprese, si incontreranno regolarmente lunedì a Istanbul, ma lo scenario appare fragile.