PHOTO
Il ponte crollato in Russia
Sette morti, trenta feriti e il sospetto sempre più concreto di un attentato: è il bilancio provvisorio del drammatico crollo di un ponte ferroviario nella regione russa di Bryansk, al confine con l’Ucraina. A essere coinvolto è stato un treno passeggeri con a bordo 388 persone. Secondo quanto riferito dal governatore Alexander Bogomaz, l’incidente è avvenuto nel distretto di Vygonichskyi.
Il convoglio stava attraversando un ponte quando una violenta esplosione ne ha fatto crollare la struttura, facendo deragliare diverse carrozze. Tra le vittime, oltre ad alcuni passeggeri, anche l’autista di un camion che stava attraversando il ponte al momento del cedimento. Tra i feriti si contano anche tre bambini.
Le autorità russe parlano apertamente di “interferenza illegale”. Le Ferrovie di Mosca hanno infatti dichiarato che il crollo è stato causato da “un’azione deliberata volta a danneggiare le infrastrutture di trasporto”, senza però specificare ulteriori dettagli. Secondo le prime ricostruzioni emerse sui canali Telegram russi e confermate in seguito dal governatore Bogomaz, l’esplosione sarebbe avvenuta al passaggio del treno Klimov-Mosca, e sul posto sarebbero stati ritrovati frammenti di un ordigno.
Ma non è tutto. Poche ore dopo, un secondo crollo si è verificato nella vicina regione di Kursk, nel distretto di Zheleznogorsk. Questa volta a cedere è stato un ponte attraversato da una locomotiva merci, che è precipitata sulla strada sottostante prendendo fuoco. I macchinisti sono rimasti feriti e trasportati in ospedale. Anche in questo caso le cause sono oggetto di indagine.
Due episodi ravvicinati e sospetti in zone di confine, in un momento di alta tensione tra Russia e Ucraina. Le autorità non escludono alcuna pista, compresa quella del sabotaggio da parte di gruppi ostili operanti nelle regioni limitrofe.