La Russia ha sferrato tra sabato e domenica il più grande attacco aereo dall’inizio del conflitto in Ucraina. Oltre 800 tra droni e missili hanno colpito varie aree del Paese, con particolare intensità sulla capitale Kiev, dove è stata danneggiata anche la sede del governo. Il bilancio provvisorio è di quattro vittime, tra cui un bambino, e oltre 40 feriti. «Questi omicidi sono un crimine deliberato», ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha annunciato nuove misure per rafforzare le difese.

Le reazioni internazionali

La comunità internazionale ha condannato con fermezza l’escalation. La premier italiana Giorgia Meloni ha affermato che «la Russia sembra più interessata ad aumentare la ferocia dei suoi attacchi che a un percorso negoziale». Dalla Commissione europea, Ursula von der Leyen ha accusato Mosca di «farsi beffe della diplomazia e calpestare il diritto internazionale». L’Alto rappresentante Ue Kaja Kallas ha parlato di «chiaro schema di escalation», mentre il premier britannico Keir Starmer ha definito i raid «attacchi codardi» che mostrano come Putin «non sia seriamente intenzionato alla pace».

La posizione di Mosca

Dal Cremlino arriva un’accusa opposta: «Il militarismo europeo sfrenato rende più difficile risolvere la situazione in Ucraina», ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov, criticando le parole di von der Leyen che ha parlato di trasformare Kiev in un «porcospino d’acciaio». Sul fronte energetico, il ceo di Gazprom Alexey Miller ha avvertito che l’Europa potrebbe affrontare «problemi seri con le forniture di gas» in caso di inverno rigido.

L’iniziativa diplomatica

Negli Stati Uniti è attesa l’arrivo di diversi leader europei per discutere di possibili iniziative di pace. L’annuncio è arrivato dal presidente americano Donald Trump, che ha anticipato anche un suo prossimo colloquio con Vladimir Putin. «Alcuni leader europei verranno nel nostro Paese lunedì o martedì», ha dichiarato, senza precisare i nomi.

La linea di Washington

Trump ha confermato che la sua amministrazione è pronta ad avviare una seconda fase di sanzioni contro Mosca. Zelensky ha accolto con favore l’idea, invitando i Paesi europei a smettere di acquistare energia russa. Il segretario al Tesoro Scott Bessent ha chiarito che la strategia punta a «collassare l’economia russa», anche attraverso sanzioni secondarie contro gli Stati che continuano a importare petrolio da Mosca.