Il tanto annunciato incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin a Budapest non ci sarà, almeno per ora. Lo ha confermato lo stesso presidente degli Stati Uniti, spiegando di aver «cancellato» il vertice, pur lasciando intendere che l’incontro potrebbe tenersi «in futuro». «Non mi sembrava la cosa giusta, non saremmo andati nella direzione in cui avremmo dovuto», ha dichiarato Trump, auspicando che con le nuove sanzioni «Putin diventi più ragionevole». A rassicurare sulle intenzioni di Washington è intervenuto poi il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, che ha mantenuto aperta la porta al dialogo: «Vorremmo ancora incontrare i russi. Saremo sempre interessati a un confronto se ci sarà l’opportunità di raggiungere la pace».

Costa: «Gli sforzi di Trump non accolti da Putin»

Dall’Europa è arrivata una lettura più severa. Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, accogliendo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al vertice di Bruxelles, ha dichiarato: «Nonostante le grandi aspettative create dalle iniziative del presidente Trump, oggi è chiaro che queste non hanno incontrato la buona volontà del presidente Putin». Costa ha ribadito la solidarietà europea con Kiev, ricordando l’approvazione del 19° pacchetto di sanzioni: «Gli attacchi contro i civili e le infrastrutture ci obbligano a continuare a sostenere la lotta per una pace giusta e duratura». Zelensky, dal canto suo, ha ringraziato Bruxelles per il nuovo pacchetto di misure economiche: «La Russia non mostra alcuna volontà di fermare la guerra. Dobbiamo fare pressione su Putin insieme, con l’Europa e con gli Stati Uniti».

Bruxelles vara il 19° pacchetto di sanzioni

L’Unione europea ha approvato formalmente, tramite procedura scritta, il 19° pacchetto di sanzioni contro Mosca, colpendo banche, compagnie energetiche, la flotta ombra e il settore finanziario russo. L’Alto rappresentante per la politica estera, Kaja Kallas, ha annunciato su X che le misure «rendono sempre più difficile per Putin finanziare la guerra». Anche la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha sottolineato la coordinazione transatlantica con Washington, dove il Tesoro Usa ha introdotto nuove sanzioni sulle principali compagnie petrolifere russe. Il ministro degli Esteri danese, Lars Løkke Rasmussen, ha definito il pacchetto «un passo importante verso la completa eliminazione dell’energia russa dall’Unione», annunciando anche il divieto di importazione di gas naturale liquefatto.

Le riserve sul prestito legato agli asset russi

Durante il Consiglio europeo, il premier belga Bart De Wever ha espresso cautela sul piano di un prestito europeo garantito dagli asset russi immobilizzati, chiedendo «una base giuridica chiara» e «rischi condivisi tra gli Stati membri». «Non possiamo essere l’unico Paese a offrire questi beni all’Ucraina — ha detto — perché le ritorsioni potrebbero colpire solo il Belgio. Serve un impegno comune di tutta l’Ue e del G7».

Al pre-vertice del Partito popolare europeo, Manfred Weber ha accolto con favore la linea di fermezza dell’amministrazione americana: «Trump ha capito che una cooperazione pacifica con un Putin aggressivo non è possibile. I populisti che chiedono più diplomazia sbagliano: Putin non vuole la pace». Weber ha definito l’attuale fase «un momento di unità tra Europa e Stati Uniti nel difendere il nostro stile di vita e sostenere l’Ucraina».

Intanto, la Russia è stata scossa da un grave incidente industriale: un’esplosione in uno stabilimento di Kopeysk, nella regione di Chelyabinsk, ha causato almeno nove morti e cinque feriti. Lo ha reso noto il governatore Alexey Teksler su Telegram.