“Ottima notizia, il vaccino russo ha un’efficacia superiore al 90%. Un altro vaccino dall’efficacia eccezionale con un meccanismo simile ad AstraZeneca, ma con una differenza fondamentale di cui parleremo”. Parole e musica del virologo dell’Università San Raffaele Roberto Burioni che commenta con toni entusiastici i risultati preliminari del vaccino Sputnik V che secondo uno studio di fase 3 pubblicato su The Lancet ha un’efficacia del 91,6% contro Covid-19.E dire che buona parte del mondo accademico, con il coro sguaiato dei Social, nei giorni in cui Putin, con malcelato orgoglio aveva annunciato la scoperta degli scienziati Russi, si era lasciato a dare a commenti a dir poco scettici. Per non parlare delle battute che fioccarono quando lo stesso Putin annunciò al mondo che anche sua figlia aveva fatto il vaccino senza alcun problema. Ma oggi il mondo accademico e qui a "inchinarsi" alla scienza russa. Qualcuno, forse, dovrebbe chiedere scusa. O quantomeno leggersi il report di Lancet: Scienziati non coinvolti nella ricerca hanno riconosciuto che la velocità con cui è stato prodotto e lanciato il Vaccino russo è stata criticata per "fretta inopportuna" e "assenza di trasparenza". "Ma il risultato qui riportato è chiaro" hanno scritto gli scienziati britannici Ian Jones e Polly Roy in un commento che accompagna la pubblicazione. "Un altro Vaccino può ora unirsi alla lotta per ridurre l'incidenza del Covid-19", hanno aggiunto. Il Vaccino Sputnik V è stato approvato dal governo russo con molto clamore l'11 agosto. Il presidente, Vladimir, Putin ha dato personalmente la notizia alla televisione nazionale e ha detto che una delle sue figlie era già stata vaccinata con il farmaco. A quel tempo, il Vaccino era stato testato solo su diverse decine di persone"