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Nicolas Sarkozy
Nicolas Sarkozy è arrivato questa mattina al carcere di La Santé, a Parigi, per iniziare a scontare la pena inflitta circa un mese fa per associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta sui presunti finanziamenti libici alla campagna elettorale del 2007, quella che lo portò all’Eliseo. L’ex capo di Stato, 70 anni, è il primo presidente della Francia moderna a essere incarcerato. La decisione del tribunale di Parigi è arrivata dopo che i giudici hanno respinto la richiesta di sospendere l’esecuzione della pena in attesa dell’appello, ritenendo che il reato commesso abbia «causato un grave turbamento dell’ordine pubblico».
Secondo quanto riferito dai suoi legali, Sarkozy sarà detenuto in isolamento, per ragioni di sicurezza. «Si è preparato mentalmente – ha spiegato l’avvocato Jean-Michel Darrois – porterà con sé dei maglioni, perché in prigione fa freddo, e dei tappi per le orecchie, perché c’è molto rumore». L’ex presidente avrebbe scelto di portare con sé tre libri, tra cui Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas, «simbolo di resilienza e riscatto», e dieci fotografie di famiglia, il massimo consentito. Secondo fonti francesi, non è escluso che venga trasferito nella sezione «vulnerabili» del penitenziario, nota come area VIP, destinata a figure pubbliche o soggetti a rischio di aggressioni.
Le parole di Sarkozy: «Non ho paura della prigione»
In un’intervista al quotidiano La Tribune Dimanche, Sarkozy ha dichiarato: «Non ho paura della prigione. Terrò la testa alta, anche davanti alle porte di La Santé. Lotterò fino alla fine». Il leader conservatore, che si proclama innocente, ha contestato la condanna e annunciato ricorso in appello. Potrà chiedere il rilascio solo una volta detenuto, e la Corte d’appello avrà due mesi di tempo per valutare la richiesta.
Prima del suo ingresso in carcere, il figlio Louis Sarkozy ha organizzato una manifestazione di sostegno nel quartiere parigino dove vivono l’ex presidente e la moglie Carla Bruni-Sarkozy. L’ex première dame ha condiviso sui social foto di famiglia e canzoni dedicate al marito, esprimendo affetto e solidarietà. Non sono mancate le polemiche per l’incontro tra Sarkozy e Emmanuel Macron, avvenuto venerdì all’Eliseo. Il presidente in carica ha difeso la scelta di riceverlo: «Sono sempre stato chiaro sull’indipendenza della magistratura, ma era normale, a livello umano, accogliere un mio predecessore in un momento così difficile».