È stato identificato come quello di Eliyahu “Churchill” Margalit, 75 anni, residente nel kibbutz di Nir Oz, il corpo restituito ieri sera da Hamas a Israele. Lo ha reso noto l’Hostage Family Forum, citato dal Times of Israel. Margalit era stato ucciso dai miliziani di Hamas il 7 ottobre 2023 durante l’attacco al kibbutz, e il suo corpo era stato portato a Gaza.

Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) avevano annunciato la sua morte il 1° dicembre 2023, sulla base di “riscontri e informazioni di intelligence”. Dopo quasi un anno, i suoi resti sono stati riconsegnati alle autorità israeliane come parte degli accordi di cessate il fuoco mediati in questi giorni.

Margalit lascia la moglie Daphna, i figli Noa, Danny e Nili, e tre nipoti. Sua figlia Nili, 40 anni, era stata rapita nello stesso attacco e rilasciata il 30 novembre 2023 dopo 54 giorni di prigionia.

Secondo i familiari, quella mattina Eliyahu si era alzato presto per nutrire i suoi cavalli nella stalla del kibbutz, dove lavorava da anni come responsabile del bestiame. «Era un uomo di grande gentilezza, legato agli animali e alla comunità», hanno raccontato i parenti. Anche i cavalli furono portati via con lui.

Con la restituzione del corpo di Margalit, restano ancora 18 corpi di ostaggi israeliani a Gaza, rispetto ai 28 trattenuti all’inizio della tregua.

In una nota ufficiale, l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha espresso “il profondo dolore del governo e di tutto il Paese” per la famiglia Margalit, assicurando che Israele continuerà a lavorare “instancabilmente” per riportare indietro tutti gli ostaggi deceduti “per una degna sepoltura nella loro patria”.

Il Forum delle Famiglie degli Ostaggi ha definito la restituzione “una ferita che si riapre ma anche un passo verso la chiusura di un lutto che dura da un anno”.

Il kibbutz Nir Oz, dove viveva Margalit, fu uno dei luoghi più colpiti dal massacro del 7 ottobre: oltre un quarto dei residenti fu ucciso o rapito.