L’Alleanza Democratica, coalizione conservatrice guidata dal premier uscente Luís Montenegro, ha vinto le elezioni politiche in Portogallo con il 32,7% dei voti, salendo da 80 a 89 seggi. Tuttavia, non ha raggiunto la maggioranza assoluta in Parlamento.

Il Partito Socialista (PS) di Pedro Nuno Santos ha subito una pesante sconfitta, fermandosi al 23% e scendendo da 78 a 58 seggi. In seguito al risultato, Santos ha annunciato le proprie dimissioni dalla segreteria del partito.

Grande avanzata per il partito sovranista Chega, guidato da André Ventura, che ha ottenuto anch’esso 58 seggi con il 22% dei voti, eguagliando i socialisti. Chega si conferma terza forza politica del Paese, minando il tradizionale equilibrio bipartitico nato dopo la Rivoluzione dei Garofani del 1974.

Ventura ha rivendicato il successo e affermato di voler governare in futuro, ma al momento ha escluso alleanze con Montenegro. Il fronte di sinistra ha complessivamente registrato un forte calo, mentre il partito ecologista Livre ha ottenuto un piccolo incremento.

La tornata elettorale – la terza in tre anni – è stata convocata dopo la crisi dell’esecutivo di Montenegro, travolto da polemiche per un presunto conflitto d’interessi, pur in assenza di accuse penali.