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La polizia della California è sotto accusa per aver ucciso un uomo in sedia a rotelle con entrambe le gambe amputate. Cosi è finita la vita di Anthony Lowe, 36 anni, afroamericano, colpito a morte il 26 gennaio nell'area di Los Angeles. La vicenda è venuta allo scoperto ora perché l'accaduto è stato ripreso da alcuni passanti, la polizia avrebbe acquisito anche un filmato della telecamera di sorveglianza di un negozio vicino ma non è stata disposta a renderlo pubblico.
Secondo le dichiarazioni ufficiali delle autorità Lowe si sarebbe rifiutato di lasciare in terra un coltello da macellaio che brandiva verso gli agenti. Questi ultimi hanno riferito che l'uomo stava scappando sulla carrozzina dopo aver accoltellato un'altra persona muovendosi sui monconi delle gambe.
In una dichiarazione del 30 gennaio scorso, il dipartimento di polizia di Huntington Park ha dichiarato che gli agenti avevano risposto a una chiamata e la vittima aveva fornito una descrizione del sospetto. La polizia ha poi aggiunto che dopo due tentativi infruttuosi di usare i taser per sottomettere Lowe, gli hanno sparato. I due agenti coinvolti (dei quali non sono stati resi noti i nomi) sono stati messi in congedo retribuito fin tanto che non sarà terminata l'indagine in corso.
Martedì scorso però i membri della famiglia e gli attivisti della comunità nera hanno chiesto che gli agenti siano ritenuti responsabili della sparatoria. Secondo il database Mapping Police Violence, quasi 1200 persone sono state uccise dalla polizia nel 2022. Gli agenti sono stati accusati di un crimine in 9 casi su dieci.
Il caso Lowe arriva dopo che la polizia è finita ulteriormente nell'occhio del ciclone per la morte di Tyre Nichols (anche lui afroamericano), il 29enne ucciso a Memphis il 7 gennaio dopo essere stato fermato per guida spericolata. Il filmato della body-camera (non indossata dagli agenti di Los Angeles) mostra la polizia che si avvicina al veicolo di Nichols con le armi spianate. Secondo la versione ufficiale il ragazzo avrebbe tentato di scappare e quindi sarebbe stato freddato. Per questa vicenda sono stati licenziati 5 agenti, tutti neri, e il caso ha assunto una rilevanza nazionale tanto che alla cerimonia funebre ha partecipato la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris.
Secondo gli attivisti afroamericani quello che sta succedendo è in parte motivato dal razzismo ma anche da una cultura della violenza che permea le forze di polizia. Gli agenti coinvolti nella morte di Nichols facevano parte di una squadra speciale denominata Scorpion (ora sciolta), istituita durante la pandemia di Covid per concentrarsi sul crimine violento.
Memphis aveva visto un aumento esponenziale degli omicidi nel corso dell'epidemia, 346 registrati nel 2021. E probabile che gli uomini di questa unità godessero di mano libera e le testimonianze parlano di comportamenti da cowboy. Una violenza che come nel caso Lowe non risparmia i piu deboli come chi è affetto da disabilità. Una tendenza inquietante che viene raramente messa all'ordine del giorno. Le cronache ricordano la fine tragica del 22enne Adam Trammell, morto il 25 maggio 2017. Una storia emblematica avvenuta a West Milwaukee. A Trammel era stata diagnosticata una forma di schizofrenia. Una vicina di casa aveva chiamato il 911 per riferire che lo aveva visto nudo nel corridoio della propria abitazione mentre urlava frasi sconnesse riguardo il demonio. Gli agenti trovarono il ragazzo palesemente disorientato in piedi nella sua vasca da bagno. Secondo suo padre, aveva spesso deliri e allucinazioni. Faceva la doccia per calmarsi quando si sentiva agitato. Tremmel non era armato e non sembrava comportarsi in modo minaccioso. Ma non lasciava la doccia come la polizia gli stava ordinando.
Gli agenti hanno sparato i loro taser contro di lui 15 volte, somministrando lunghe e dolorose scosse elettriche mentre urlava e si contorceva. Sono arrivati altri agenti e, dopo averlo trascinato, ancora nudo, fuori dal suo appartamento, gli sono stati iniettati sedativi. Pochi istanti dopo, Adam smise di respirare.