Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato in Italia. Lo certifica il nuovo rapporto “Il clima in Italia nel 2024” pubblicato dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), composto da Ispra e dalle Agenzie ambientali regionali (Arpa-Appa). I dati raccontano un Paese trasformato: inverno praticamente cancellato, mari con temperature record e una grave siccità che ha colpito quasi metà del territorio.

Secondo l’analisi, la temperatura media annuale è aumentata di +1,33 °C rispetto alla media del trentennio 1991-2020. Ancora più marcato l’aumento della temperatura minima media, con un’anomalia di +1,40 °C, anch’essa senza precedenti. Il dato più allarmante riguarda l’inverno, che ha registrato un’anomalia positiva di +2,18 °C, il valore più alto della serie storica. Febbraio 2024 ha segnato un picco con +3,15 °C rispetto alla media.

Anche i mari italiani hanno toccato nuovi massimi: la temperatura superficiale ha registrato un’anomalia media di +1,24 °C, superando di quasi 0,3 °C il precedente record del 2022.

Sul fronte idrico, l’anno è stato segnato da una siccità diffusa: in media, quasi il 50% del territorio nazionale ha subito condizioni di siccità, da moderata a estrema, a causa della scarsità di piogge e dell’aumento dell’evaporazione dovuto al caldo. La situazione è stata particolarmente critica al Sud e nelle Isole, dove si è registrata una riduzione delle precipitazioni del 18% e fino a 146 giorni consecutivi senza pioggia in ampie aree di Sardegna e Sicilia. Il Nord, al contrario, ha visto piogge superiori alla media (+38%).

Il report segnala anche alcuni tra gli eventi meteo estremi più significativi del 2024, tra cui l’alluvione del 29-30 giugno in Val d’Aosta e Piemonte settentrionale, che ha provocato danni e esondazioni, e le inondazioni autunnali in Emilia-Romagna, con forti ripercussioni sul territorio.