Ci sarebbero dei progressi nei colloqui tra ucraini e russi, in corso in videoconferenza. «Invece di darci un ultimatum o di chiedere all’Ucraina di arrendersi, sembra ora che vogliano iniziare negoziati costruttivi», ha dichiarato Ihor Zhovkva, numero due dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nel frattempo su Twitter, il negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak ha affermato che il quarto round di colloqui si concentrerà sull’istituzione di un cessate il fuoco, sul ritiro delle truppe russe e sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Podolyak ha ribadito la posizione dell’Ucraina secondo cui i suoi negoziatori si rifiuteranno di iniziare a discutere la forma delle relazioni future con la Russia fino a quando Mosca non accetterà prima un immediato cessate il fuoco. L'incontro tra Ucraina e Russia è iniziato on-line alle 10:30 ora di Kiev, le 09:30 in Italia. «Le parti - ha spiegando Podolyak, capo negoziatore di Kiev e consigliere presidenziale - stanno esprimendo le loro posizioni. La comunicazione è difficile, ma va avanti. Il motivo del disaccordo è che abbiamo sistemi politici molto diversi», ha scritto su Telegram. Il dialogo riprende oggi dopo una giornata cruciale, quella di ieri, segnata in particolare da due eventi: il lancio di missili russi su una base a pochi km dal confine Ucraina-Polonia e l’uccisione di un giornalista statunitense, Bret Renaud, a Irpin. La Russia ha sferrato un attacco missilistico verso l’ovest dell’Ucraina, colpendo una base di Yavoriv, nella regione di Leopoli. Il raid, con il lancio di circa 30 razzi, ha preso di mira l’International Center for Peacekeeping and Security provocando 35 morti e 134 feriti. La base, a una ventina di km dal confine polacco, è stata creata nel 2007 per addestrare le forze armate ucraine, soprattutto per le missioni di peacekeeping. È una delle due strutture in cui si svolgono esercitazioni militari internazionali e ospita regolarmente anche truppe straniere. Un documento della Nato sul centro dichiara che nell’Ipsc si addestrano allo sminamento i militari ucraini e di altre nazioni. «Un attacco armato contro uno è considerato contro tutti», ha avvertito il portavoce del Pentagono, John Kirby. «Abbiamo detto molto chiaramente alla Russia che il territorio Nato sarà difeso, non solo dagli Stati Uniti, ma da tutti gli alleati», ha sottolineato. L’ambasciata Usa in Ucraina ha condannato l’attacco «al Centro, dove Usa, Polonia, Lituania, Regno Unito, Canada e altri addestravano le forze ucraine non sconfiggerà gli eroici soldati che si addestravano lì», ha scritto su Twitter la rappresentanza diplomatica. Gli Stati Uniti sono stati scossi anche dalla notizia dell’uccisione di Brent Renaud, reporter di 51 anni. Il giornalista era impegnato a realizzare riprese nell’area di Irpin, per documentare l’esodo dei civili. È stato colpito al collo dai soldati russi ed è morto. La notizia dell’uccisione «è - per la Casa Bianca- orribile e scioccante. Mi consulterò con i miei colleghi, con gli ucraini, per determinare come sia accaduto, per poi misurare ed eseguire conseguenza appropriate come risultato di questo», ha detto il Consigliere per la sicurezza Usa, Jake Sullivan.

Usa-Cina, vertice a Roma

«Seguiremo questo ultimo sviluppo molto da vicino e risponderemo in modo proporzionale», ha aggiunto. Sullivan oggi a Roma sarà impegnato in un incontro con Yang Jiechi, membro del Politburo del partito comunista cinese e direttore della Commissione Affari esteri. Al centro del colloquio, la situazione in Ucraina. Roma infatti diventa una delle capitali del dialogo, nel tentativo di fermare l’invasione russa in Ucraina. Dopo cinque mesi di silenzio, il consigliere alla Sicurezza nazionale Usa Jack Sullivan e il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Yang Jiechi si incontreranno oggi per mettere il peso delle due principali superpotenze sul tavolo di una trattativa che finora ha stentato a decollare. Dopo 19 giorni di guerra, la Cina ha smentito di aver ricevuto dalla Russia la richiesta di un aiuto militare per conquistare l’Ucraina, mentre Sullivan intende aprire un canale con Pechino per «una forte risposta internazionale e per delineare una strategia di sicurezza globale». Al centro del colloquio anche il peso delle sanzioni, che la Cina ha criticato duramente e che gli Usa intende incrementare, mettendo in guardia chiunque aiuti Putin a evitarle. Il Consigliere Usa per la sicurezza nazionale incontrerà anche, a palazzo Chigi, il consigliere diplomatico di Mario Draghi Luigi Mattiolo. Mentre il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha fatto notare che «se Stati Uniti e Cina in questo momento parlano dell’Ucraina, vuol dire che sta andando avanti quella linea che noi come governo italiano stiamo incoraggiando in tutte le sedi».

Il Cremlino: «Non abbiamo chiesto aiuto alla Cina»

«La Federazione Russa non ha richiesto assistenza militare alla Cina per condurre l’operazione speciale in Ucraina». Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass, nel corso di un briefing con la stampa, smentendo così le indiscrezioni pubblicate da alcuni media statunitensi e britannici sui presunti aiuti militari chiesti dalla Russia alla Cina. «Quest’informazione è stata scritta dai giornali. I giornali ora scrivono molto, non dovreste prenderli come fonte primaria. La Russia ha un potenziale indipendente per continuare l’operazione che, come abbiamo detto, si sta sviluppando secondo i piani e sarà completata in tempo e per intero», ha detto Peskov.