La Corte suprema degli Stati Uniti ha autorizzato l’esecuzione della condanna a morte di Matthew Reeves, agli arresti dal 1996 per l’omicidio di un uomo durante una rapina. La Corte ha votato 5- 4 in favore della richiesta avanzata dallo Stato Usa dell’ Alabama, che intende procedere all’esecuzione tramite iniezione letale.

I legali di Reeves affermano che i diritti del condannato siano stati violati, in quanto la condanna ignorerebbe la certificata disabilità mentale dell’uomo e il suo diritto a scegliere in che modo debba essere eseguita la condanna: un’alternativa all’iniezione letale sarebbe infatti l’ipossia tramite azoto. Tale obiezione era stata accolta da una corte distrettuale, ma è stata respinta dalla Corte Suprema.

Grande il disappunto dei legali di Reves che speravano in una sospensione dell’esecuzione: «L'immensa autorità e l’immenso potere che la nostra Costituzione attribuisce alla Corte Suprema dovrebbero essere usati per proteggere i cittadini, non per privarli dei loro diritti fondamentali senza spiegazioni, andava assolutamente applicato l'American With Disabilities Act», hanno commentato.

Dopo la decisione della Corte Suprema di non accogliere il ricorso, nella notte è avvenuta così l’esecuzione di Reeves, che era stato condannato per aver ucciso, nel 1996 quando aveva 18 anni, un automobilista che gli aveva dato un passaggio. Subito dopo l’omicidio Reeves andò a una festa di amici e i giudici considerarono questa circostanza come un’aggravante e decisero di condannarlo a morte non tenendo così conto della giovane età di Reevs che quando fu arrestato era incensurato.

Lo scorso anno Willie B. Smith, un altro detenuto sempre in ' Alabama e sempre giustiziato tramite iniezione letale, aveva sollevato senza successo affermazioni sull'essere intellettualmente incapace di compiere la scelta per l'ipossia da azoto. Sul caso era intervenuto Stavros Lambrinidis, l'ambasciatore dell'Unione europea negli Stati Uniti che aveva chiesto, inutilmente, la grazia per Smith.