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Il Premio Nobel per la Pace Machado in compagnia di Perkins Rocha
Maria Costanza Cipriani è la moglie di Perkins Rocha, consigliere giuridico della Premio Nobel per la Pace María Corina Machado. L’avvocato Rocha è stato arrestato nell’agosto 2024. Nei suoi confronti sono state mosse accuse molto gravi, come terrorismo, tradimento della patria, associazione a delinquere e istigazione all’odio. Un modo per colpire, seppur indirettamente, la principale oppositrice di Nicolas Maduro, che nel frattempo ha ricevuto il prestigioso riconoscimento lo scorso fine settimana. «Il Premio Nobel per la Pace a María Corina Machado – dice in questa intervista esclusiva al Dubbio Maria Costanza Cipriani - servirà ad attirare sempre di più l’attenzione della comunità internazionale sul Venezuela, dove i diritti umani vengono sistematicamente calpestati. Lo dimostra anche la vicenda di mio marito verso la quale il governo italiano ha mostrato subito grande attenzione. Una attenzione costante, rivolta anche a me e ai miei figli. L’Italia non mi ha mai fatto sentire sola. Sono orgogliosa di essere italiana».
Signora Cipriani, l'assegnazione del Premio Nobel per la Pace a María Corina Machado è un segnale di speranza per il Venezuela?
Sicuramente. Questo importante riconoscimento accresce la fiducia in un percorso, già iniziato anni fa, tutto indirizzato verso il cambiamento. Il Premio Nobel per la Pace assegnato a María Corina Machado è un riconoscimento a tutto il popolo venezuelano, disposto, fra mille sacrifici e pericoli, ad ottenere finalmente la libertà.
È riuscita a fare gli auguri a María Corina Machado?
Certo! Io parlo spesso con lei. Sono riuscita a contattarla sabato mattina, dato che per tutta la giornata di venerdì, con la notizia dell’assegnazione del Premio Nobel per la Pace, è stato praticamente impossibile parlare con lei. Quando siamo riuscite a sentirci, l’emozione è stata tanta e abbiamo anche riso: le ho mandato i saluti dei miei figli che la chiamano affettuosamente “zia”. María Corina ha detto di essere felicissima per questo riconoscimento, ma è stata anche un po’ sorpresa. Lei è una persona molto umile. Mi ha detto che se ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace lo deve a tutto il popolo venezuelano, che aspira a condizioni di vita migliori e che ripone tanta fiducia in lei.
Il Premio Nobel potrà accelerare il processo di cambiamento in Venezuela o il regime di Maduro sarà ancora più duro contro gli oppositori?
Credo che qualcosa cambierà, perché ora anche tutto il mondo ha gli occhi sul Venezuela. È una cosa importante per portare avanti le nostre battaglie e non sentirci soli. In questo momento la comunità internazionale potrà conoscere ancora meglio quello che stiamo vivendo noi venezuelani.
Suo marito, l’avvocato Perkins Rocha, è stato il consigliere giuridico di María Corina Machado. Un pezzo di Premio Nobel per la Pace è anche suo?
Forse un pezzo di questo premio è anche di mio marito. Posso però affermare con certezza che il Nobel per la Pace è di tutto il Venezuela. Mio marito è stato molto felice quando ha appreso la notizia dell’importante riconoscimento a María Corina. È orgoglioso di lei, perché il Premio Nobel riconosce il valore di una persona che si batte da sempre per la libertà, la nobiltà di valori e l’amore per il Venezuela. È un riconoscimento che va a tutto il team di Machado e quindi è anche un po’ di Perkins.
Suo marito è in carcere da oltre un anno. Si trova nel famigerato Helicoide, che ospita tanti altri oppositori e dissidenti. Lei è riuscito a vederlo solo pochi giorni fa. Come sono le sue condizioni?
È molto dimagrito, ma lui è molto forte e al tempo stesso riesce a conservare una certa serenità. Perkins è convinto che tutti gli sforzi che ha fatto con tanti altri prigionieri politici verranno ricompensati con l’affermazione della libertà in Venezuela. Nonostante la situazione che sta vivendo, non ha perso il coraggio di battersi per le proprie idee e la sua dignità direi che è rimasta intatta. Dal suo arresto, nell’estate del 2024, sono riuscita a vederlo, dopo tredici mesi di reclusione, solo mercoledì scorso. Mi ha detto che i primi tempi di prigionia sono stati durissimi. Ha cambiato cella diverse volte. Prima stava con cinque detenuti, ora lo spazio a disposizione lo condivide con altre quattordici persone. Il trattamento riservato è preoccupante. Basti pensare che è costretto a dormire con la luce sempre accesa. Ma questa è una minima cosa che trapela in merito a come viene trattato con tutti gli altri detenuti.
María Corina Machado e Perkins Rocha saranno i protagonisti del nuovo Venezuela?
Spero di sì, ma non solo loro. Tutti i venezuelani perbene saranno i protagonisti del cambiamento, compresi quelli della diaspora presenti in tutto il mondo. Il progetto è chiaro e il Premio Nobel per la Pace a María Corina Machado è di sicuro un grande stimolo. Dobbiamo costruire un nuovo Venezuela, basato prima di tutto sul rispetto dei diritti umani, senza tralasciare lo sviluppo economico fondamentale per migliorare la sanità. la scuola e l’industria.