Prosegue senza tregua il conflitto armato tra Israele e Iran, con attacchi incrociati che continuano a mietere vittime mentre i canali diplomatici arrancano. Secondo l’organizzazione Human Rights Activists, con sede a Washington, sarebbero almeno 400 i morti in Iran dall’inizio dei raid e oltre 900 i feriti.

Tra i deceduti negli ultimi attacchi vi sono anche Mohammad Kazemi e Hassan Mohaqeq, rispettivamente capo dell’intelligence dei Pasdaran e suo vice. A confermarlo è stato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha parlato apertamente dell’operazione come di un colpo diretto al cuore della macchina militare iraniana.

Netanyahu ha anche smentito seccamente le voci secondo cui il presidente americano Donald Trump avrebbe posto un veto alla presunta intenzione israeliana di colpire la Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei. «Ci sono così tante notizie false su colloqui mai avvenuti che non intendo approfondire l’argomento», ha dichiarato. Intanto, il vice della Guida Suprema, Ali Asghar Hejazi, starebbe trattando con Mosca una possibile uscita dall’Iran per sé e la propria famiglia.

Trump apre a Putin mediatore

La Russia potrebbe giocare un ruolo chiave nelle prossime ore. Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, ha affermato di essere “aperto” a una mediazione da parte del leader del Cremlino. «Putin è pronto, mi ha chiamato per parlarne», ha detto. Trump ha ribadito che al momento gli Stati Uniti non sono coinvolti direttamente nel conflitto, ma «è possibile che lo saranno».

Nel tentativo di contenere l’escalation, Trump ha anche avuto colloqui con il presidente turco Erdogan e si è detto fiducioso su una risoluzione: «Israele e Iran dovrebbero trovare un accordo. Lo faranno, come ho fatto con India e Pakistan». Sul fronte mediorientale si muovono anche Qatar, Oman e Arabia Saudita, coinvolti in trattative riservate.

Missile “Soleimani” e vittime in Israele

Anche Israele piange i suoi morti. Sono undici le vittime confermate in seguito agli attacchi iraniani di sabato notte. Sette sono state uccise a Bat Yam, mentre quattro membri di una stessa famiglia hanno perso la vita a Tamra, località arabo-israeliana. L’Iran avrebbe utilizzato un nuovo missile balistico, denominato Qassem Soleimani, in grado di superare sistemi di difesa avanzati come il Thaad americano.

Il missile prende il nome dall’ex comandante della Forza Quds, ucciso dagli Stati Uniti in Iraq durante il primo mandato presidenziale di Trump. La risposta di Israele non si è fatta attendere: «L’Iran pagherà un prezzo molto alto per l’uccisione deliberata di civili, donne e bambini», ha dichiarato Netanyahu.