Nuova escalation nella Striscia di Gaza, dove l’esercito israeliano ha condotto raid che, secondo il ministero della Sanità locale controllato da Hamas, hanno provocato 75 morti e 370 feriti nelle ultime 24 ore.

Il bilancio comprende anche 17 persone uccise mentre erano in fila per ricevere aiuti umanitari. Dall’inizio della guerra del 7 ottobre 2023, le vittime palestinesi sarebbero salite a 62.819, con oltre 158mila feriti.

All’alba di oggi almeno 24 persone sono state uccise in vari quartieri di Gaza City, tra cui Zeitoun e Sabra, e nella zona centrale, dove tra le vittime figura un bambino di due anni.

Emergenza fame

Accanto alle vittime dei bombardamenti, cresce l’allarme per la crisi alimentare. Nelle ultime ore il ministero della Salute di Gaza ha riferito di tre nuove morti per malnutrizione, che portano a 303 il numero complessivo dei decessi causati dalla fame, tra cui 117 bambini.

Le proteste in Israele

Mentre Gaza brucia, in Israele si intensificano le proteste per il rilascio degli ostaggi. Il Forum degli Ostaggi e dei Dispersioni ha indetto una giornata nazionale di mobilitazione che è iniziata alle 6:29 del mattino, l’ora esatta dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.

Blocchi stradali hanno interessato l’autostrada Ayalon a Tel Aviv e i principali incroci del Paese. Manifestazioni si tengono anche davanti alle abitazioni di diversi ministri.

La giornata culminerà in serata con una marcia dalla stazione ferroviaria Savidor a Piazza degli Ostaggi, nel cuore di Tel Aviv. «C’è un’offerta sul tavolo. Chiediamo che i nostri leader si siedano ai negoziati e non si alzino finché non sarà raggiunto un accordo», ha dichiarato Hagit Chen, madre di un ostaggio.

Politica e negoziati

Il governo israeliano riunirà questa sera il Gabinetto di sicurezza, che secondo i media locali potrebbe discutere la ripresa dei negoziati sul cessate il fuoco.

All’inizio di agosto il Gabinetto aveva approvato un piano per la conquista militare di Gaza City, suscitando timori per la sicurezza degli ostaggi e scatenando nuove proteste.

Nei giorni scorsi Hamas aveva dichiarato di aver accettato una proposta di cessate il fuoco mediata da terze parti, che prevedeva il rilascio scaglionato degli ostaggi in 60 giorni in cambio di prigionieri palestinesi. Netanyahu, tuttavia, continua a chiedere la liberazione contemporanea di tutti gli ostaggi e, parallelamente, spinge per una nuova offensiva su Gaza City.