Nuova giornata di sangue nella Striscia di Gaza, dove almeno 24 persone sono rimaste uccise nelle ultime ore secondo quanto riportato da al-Jazeera, che cita fonti ospedaliere locali. La maggior parte delle vittime – tra cui donne e bambini – sarebbe concentrata nelle zone centrali e meridionali dell’enclave, già duramente colpite dalle operazioni militari israeliane in corso da ottobre 2023.

Tredici civili, riferisce in particolare l’ospedale Al-Aqsa, sono morti mentre si trovavano in fila per ricevere aiuti umanitari nella città di Deir el-Balah, nel centro della Striscia. Le circostanze esatte dell’attacco non sono ancora chiare, ma secondo la tv qatariota diverse delle vittime erano bambini. La giornata si inserisce in una sequenza di attacchi che da mesi colpisce indiscriminatamente aree residenziali e punti di distribuzione degli aiuti.

Nel frattempo cresce anche la pressione diplomatica. Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha lanciato un appello a Israele, invitando il governo guidato da Benjamin Netanyahu ad adottare misure urgenti per prevenire una carestia generalizzata nella Striscia. «È dovere di Israele impedire che i palestinesi soffrano la fame e garantire che ricevano aiuti», ha dichiarato Wadephul prima di incontrare a Vienna i colleghi Gideon Saar (Israele) e Beate Meinl-Reisinger (Austria).

Il capo della diplomazia tedesca ha ribadito la necessità che le organizzazioni umanitarie internazionali abbiano accesso immediato e senza ostacoli ai territori colpiti. Solo in questo modo, ha affermato, si potranno evitare altre tragedie e fornire assistenza ai civili intrappolati nel conflitto.

Secondo Wadephul, «una pace duratura sarà possibile solo se ai palestinesi verrà garantito un futuro a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, senza Hamas». L'organizzazione islamista, ha aggiunto, «dovrà deporre le armi e liberare tutti gli ostaggi», tra cui vi sarebbero ancora cittadini tedeschi.