Due attentati in una notte in provincia di Nuoro. A farne le spese: la sede del Pd a Dorgali, distrutto dall’esplosione un ordigno rudimentale realizzato con una bombola di gas, e l’auto di Matteo Piras, sindaco di Cardedu eletto con una lista civica, data alle fiamme.

La condanna del mondo politico Restano tutte aperte le piste investigativa ma immediata arriva la condanna delle violenze da parte della politica locale e nazionale. A partire dal presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas: «Nel condannare fermamente questo gesto criminale, esprimendo la totale solidarietà ai militanti e dirigenti del Pd sardo, un forte ringraziamento va alle forze dell’ordine, impegnate in queste ore anche nella ricerca dei responsabili del vile attentato contro il sindaco di Cardedu», dice il governatore.

La stoccata di Zingaretti Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, assicurando la «massima vicinanza» del partito ai militanti dorgalesi, chiede alle istituzioni di fare «piena luce» sulle intimidazioni. «Sicurezza vuol dire prevenire la violenza, non avvelenare i pozzi come avviene ormai di frequente», dice Zingaretti.

«Al Sindaco di Cardedu va la nostra solidarietà per il gravissimo gesto intimidatorio». E dal canto suo, responsabile della sicurezza nazionale, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, garantisce che non ci sarà alcuna «tolleranza per i violenti.

Massima solidarietà a chi ha subito le aggressioni e massimo impegno per trovare e punire i responsabili, anche grazie alle nuove assunzioni tra le forze dell’ordine dopo anni di tagli».

Piena «solidarietà a Matteo Piras, sindaco di Cardedu, e al Pd sardo, per gli attacchi subiti», arriva anche dal presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra. «Non possiamo assolutamente permettere che gesti del genere non ci trovino tutti compatti nel condannare la violenza», aggiunge l’esponente grillino.

Vicinanza e solidarietà agli amministratori sardi viene espressa anche dai presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati.