Una Corte d’Appello federale degli Stati Uniti ha stabilito che l’ex presidente Donald Trump ha usato in modo illegale i poteri di emergenza concessi dal Congresso per imporre dazi generalizzati sulle importazioni. Secondo i giudici, Trump non era autorizzato a dichiarare lo stato d’emergenza nazionale e ad applicare tariffe a quasi tutti i Paesi del mondo.

La sentenza, approvata con 7 voti favorevoli e 4 contrari, apre la strada a possibili rimborsi miliardari da parte dell’amministrazione per le somme già incassate. Tuttavia, la decisione non entrerà in vigore prima del 14 ottobre, dando tempo alla Casa Bianca di presentare ricorso alla Corte suprema.

Conseguenze commerciali

Il pronunciamento mette in dubbio gli accordi che Trump aveva siglato con Unione europea, Giappone, Corea del Sud e altri partner per ridurre le aliquote tariffarie reciproche. Inoltre, la sentenza minaccia i dazi applicati contro Cina, Canada e Messico, con cui Trump voleva fare pressione per bloccare le spedizioni di fentanyl e precursori chimici. «Sembra improbabile che il Congresso intendesse concedere al presidente un’autorità illimitata nell’imporre dazi», si legge nella motivazione.

La reazione di Trump

Trump ha reagito con durezza su Truth: «Tutti i dazi sono ancora in vigore! Una Corte d’Appello faziosa ha erroneamente affermato che devono essere rimossi. Se lasciata in vigore, questa decisione distruggerebbe letteralmente gli Stati Uniti d’America». Il tycoon ha poi evocato la Corte suprema: «Con il suo aiuto useremo i dazi a beneficio della nostra nazione e renderemo l’America di nuovo ricca, forte e potente».

La voce delle imprese

La causa era stata intentata da un gruppo di piccole aziende, tra cui la VOS Selections, società vinicola di New York specializzata in vini italiani. Il fondatore, Victor Schwartz, ha raccontato alla Cnn che i dazi avevano messo a rischio la sopravvivenza della sua attività: «Volevo solo importare vini deliziosi e venderli alla mia comunità, non immaginavo di dover intentare una causa contro il potere esecutivo degli Stati Uniti».