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IMAGOECONOMICA
Il quadro economico italiano continua a muoversi tra luci e ombre. L’Istat conferma il calo dello 0,1% del Pil nel secondo trimestre 2025 rispetto ai tre mesi precedenti, registrando comunque una crescita tendenziale dello 0,4%. Sul fronte inflazione, ad agosto i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,1% mensile, rallentando all’1,6% annuo. Un rallentamento legato soprattutto al calo dei prezzi dei beni energetici regolamentati e non regolamentati, oltre che dei servizi legati alle comunicazioni. Ma il dato più critico riguarda il carrello della spesa, che accelera dal +3,2% al +3,5%, segnalando aumenti per alimentari, cura della casa e della persona.
L’allarme dei consumatori
Sul Pil è l’Unione Nazionale Consumatori a lanciare l’allarme: «Consumi al palo, rischio recessione tecnica se il terzo trimestre sarà ancora negativo». Sui prezzi, le associazioni parlano di “stangata”. Assoutenti calcola un aggravio di 384 euro annui per una famiglia con due figli. Codacons denuncia «vacanze estive 2025 all’insegna dei rincari», segnalando che alla stangata di agosto «si aggiungerà quella di settembre legata al ritorno a scuola».
Le reazioni delle imprese
Dal fronte imprenditoriale, Confesercenti vede confermato «un quadro di estrema debolezza dei consumi», mentre Federdistribuzione chiede al governo misure immediate per sostenere la capacità di spesa delle famiglie. Il dato dell’inflazione sui servizi turistici, ricreativi e di trasporto è letto come il segnale di un’estate che ha messo a dura prova i bilanci familiari. Per il Codacons, l’Istat «conferma aumenti di prezzi e tariffe che hanno investito come uno tsunami il comparto turistico».