Sono terminati i colloqui tra la delegazione russa e quella ucraina nella regione di Gomel, in Bielorussia, vicino al confine ucraino. Intanto il presidente russo Vladimir Putin e l’omologo francese Emmanuel Macron hanno avuto uno scambio di opinioni «serio e approfondito» sul conflitto in Ucraina in una lunga telefonata avviata dalla parte francese.  Nel corso del colloquio il presidente russo ha ribadito la disponibilità ai negoziati e la speranza che questi portino ai risultati desiderati.  Nel colloquio, ha riferito Interfax, Putin ha sottolineato che un accordo per la fine del conflitto «è possibile solo tenendo conto incondizionatamente dei legittimi interessi della Russia nel campo della sicurezza, compreso il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea», la «smilitarizzazione e denazificazione dello Stato ucraino e la garanzia sullo status neutrale». Secondo il Cremlino, inoltre, è stato sottolineato che «la parte russa è aperta ai negoziati con i rappresentanti dell’ Ucraina e si aspetta che porteranno ai risultati desiderati».

Il tavolo del negoziato

Secondo l'agenzia Ria Novosti, al tavolo del negoziato siedono, per parte ucraina, il ministro della Difesa, Oleksiy Reznikov, il consigliere personale e capo staff del presidente Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podoliak, il ’"numero due" del ministero degli Esteri, Mykola Tochytskyi, i deputati della Rada, David Arakhamia e Rustern Umerov; il primo vicecapo della delegazione ucraina al Gruppo di Contatto Trilaterale, Andriy Kostin. Non sono presenti né il ministro degli Esteri russo, Serghey Lavrov, né quello Della Difesa, Serghey Shoigu. Per parte russa, sono presenti Vladimir Medinsky, consigliere di Vladimir Putin, il viceministro degli Esteri, Andrey Rudenko, il vice ministro Della Difesa, Alexander Fomin, il capo del comitato internazionale della Duma di Stato, Leonid Slutsky, e l’ambasciatore russo in Bielorussia, Boris Gryslov.

Parla il ministero degli Esteri bielorusso

Il ministro degli Esteri bielorusso Vladimir Makei sta partecipando in prima persona ai negoziati fra Kiev e Mosca in corso di svolgimento in Bielorussia. «Il presidente mi ha chiesto di facilitare il vostro lavoro il più possibile - le sue parole riportate via twitter dal ministero - come da accordi con i presidenti Zelensky e Putin qui siete completamente al sicuro».

Anche Abramovich in Bielorussia

L’ambasciatore dell’Ucraina in Israele Yevgen Kornichuk non ha commentato nello specifico il coinvolgimento di Abramovich nei negoziati ma ha detto «apprezziamo chiunque possa aiutare, se ha sufficiente influenza». Secondo Alexander Rodnyansky, produttore cinematografico due volte candidato all’Oscar, nato a Kiev ed in contatto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ed il suo staff, Abramovich sarebbe stato contattato insieme ad altri membri della comunità ebraica in Russia per aiutare nella risoluzione del conflitto.

La Russia chiude lo spazio aereo a 36 paesi

La Russia ha chiuso lo spazio aereo alle compagnie aeree di 36 Paesi, tra i quali quelli europei e del Canada. Lo ha reso noto l'agenzia federale russa per il trasporto aereo. La misura arriva in risposta alla chiusura decisa dai Paesi Ue nei confronti dei velivoli russi.

Putin: "Occidente impero di bugie"

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha definito l’Occidente un « impero delle bugie». Lo riporta l’agenzia Ria Novosti precisando che lo ha fatto durante una riunione su questione economiche, in particolare sulle sanzioni che colpiscono Mosca per l’attacco all’Ucraina. Rivolgendosi al primo ministro, Mikhail Vladimirovich Mishustin, il capo del Cremlino ha affermato: «Ti ho invitato a parlare di questioni legate all’economia, alla finanza. Mi riferisco, ovviamente, a quelle sanzioni da parte della comunità occidentale, impero di bugie».

Zelensky chiede adesione immediata all'Ue

Il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky chiede l’ammissione immediata del suo Paese nell’Unione europea. «Il nostro obiettivo è quello di essere insieme a tutti gli europei e soprattutto di esserlo su base uguale. Sono sicuro che è la cosa giusta. Sono sicuro che è possibile», ha affermato. «Chiediamo l’adesione immediata attraverso una nuova procedura speciale», ha aggiunto in un video messaggio. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenski ha rivolto un appello ai soldati russi entrati in Ucraina esortandoli a deporre le armi. «Deponete le armi, partite, non credete ai vostri comandanti, a chi fa propaganda. Salvate le vostre vite», ha dichiarato in un messaggio video in russo. «Gli europei sono consapevoli che i nostri soldati stanno combattendo per il nostro Paese e, di conseguenza, per l’intera Europa. Per la pace per tutti i paesi europei, per la vita dei bambini, per l’uguaglianza, per la democrazia. E questo ci dà il pieno diritto di fare quanto segue. Facciamo appello all’Unione europea per l’ adesione immediata dell’Ucraina secondo una nuova procedura speciale», ha sottolineato Zelensky. Il presidente, sottolinea il ministero della Difesa di Kiev, «è grato che i partner dell’Ucraina stiano con gli ucraini, ma ha affermato che l’obiettivo dell’Ucraina è stare con tutti gli europei e, soprattutto, essere uguale». «Sono fiducioso che sia giusto. Sono fiducioso che lo meritiamo. Sono fiducioso che tutto questo sia possibile», ha detto Zelensky. Da parte sua, nelle sue dichiarazioni a favore dell’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea, la presidente Ursula von der Leyen «ha espresso una prospettiva largamente condivisa», ma «ha anche ricordato il processo» di adesione degli Stati terzi all’ Ue «e non ha accennato a deviazioni datale processo, nonostante le richieste di una corsia prioritaria» dedicata a Kiev. Lo ha dichiarato Eric Mamer, portavoce della Commissione europea, nel briefing quotidiano con la stampa. «Le richieste di adesione non vengono mandate alla Commissione, ma al Consiglio» e «al momento non ci risulta che sia arrivata alcuna richiesta formale dall’Ucraina», ha aggiunto Ana Pisonero, portavoce Ue in materia di allargamento.  Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha ammesso che ci sono «divers opinioni» all’interno dell’Unione europea sulla richiesta dell’Ucraina di aderire al blocco in modo rapido. «È una richiesta espressa dall’Ucraina da molto tempo. Ma ci sono opinioni e sensibilità diverse all’interno dell’ Ue su un allargamento. L’Ucraina presenterà una richiesta ufficiale, la Commissione europea si esprimerà e il Consiglio si pronuncerà», ha spiegato Michel ai giornalisti. «L’Ucraina ha una chiara prospettiva europea ma ora dobbiamo contrastare un’aggressione e il mondo non può sopportare il fatto che un paese potente distrugga il vicino usando le sue capacità militari. Se lo consentiamo è la legge della giungla, la legge del più forte». A dichiararlo è stato Javier Borrell, Alto Rappresentante Ue per la politica estera rispondendo ad una domanda sulla prospettiva di un ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea: «Oggi non è in agenda, dobbiamo fornire una risposta per le prossime ore, non per i prossimi anni».