«Putin non è la Russia. Putin è un nemico del mio paese. Per la Russia l’unico modo di uscire dall’isolamento sarà rimuovere Putin dal potere. Ecco perché è interesse anche nostro che Putin perda questa guerra». Lo ha detto Garry Kasparov, ex campione mondiale di scacchi e dissidente russo, intervistato nella puntata «Diamo voce alla pace» - lo speciale di PresaDiretta dedicato alla guerra in onda stasera alle 21.20 su Rai3. «Noi russi vogliamo vivere in pace, ma con Vladimir Putin è impossibile» ma «la guerra sta andando nella direzione sbagliata per lui», aggiunge. «Sta perdendo e un dittatore non può permettersi di perdere. Le dittature si reggono sulla personalità del capo che deve provare, ancora ed ancora, di essere invincibile». «Putin è un giocatore d’azzardo» dice il campione. «Lui non gioca a scacchi ma a poker. Ha delle carte deboli ma può bleffare mostrandosi aggressivo. E ha sempre funzionato finora e il resto del mondo ha sempre passato la mano. Ma c’è sempre un momento nella storia in cui i dittatori fanno il passo più lungo della gamba», aggiunge. E in merito alle sanzioni agli oligarchi «fintanto che non vedono minacciato il loro benessere, se ne fregano. Ecco perché le sanzioni contro queste persone sono fondamentali, perché bisogna costringerli a scegliere tra Putin e le loro fortune».

Guerra in Ucraina, il messaggio di pace del tennista Medvedev

«Oggi parlo a nome di tutti i bambini del mondo. Hanno dei sogni, la loro vita è appena iniziata, proveranno tante belle esperienze: i primi amici, le prime grandi emozioni. Tutto ciò che sentono e vedono è una cosa nuova nella loro vita. Per questo voglio chiedere la pace nel mondo, tra i Paesi». È l’appello lanciato dal tennista russo Daniil Medvedev, diventato oggi numero uno al mondo nel ranking Atp dopo aver scalzato Novak Djokovic, in un post pubblicato sul proprio profilo Instagram. «I bambini nascono con una fiducia interiore nel mondo, credono a tutto - ha aggiunto - Nelle persone, nell’amore, nella sicurezza, nella giustizia, nelle loro possibilità nel corso della vita. Stiamo uniti e mostriamo a loro che è vero, perché nessun bambino dovrebbe smettere di sognare».