Donald Trump vince il secondo round legale contro l’Associated Press (AP), che aveva contestato il bando imposto dalla sua amministrazione per il rifiuto di usare la nuova denominazione “Golfo d’America” al posto di Golfo del Messico. La Corte d’Appello del Distretto di Columbia ha infatti ripristinato il divieto di accesso dell’agenzia a eventi presidenziali presso lo Studio Ovale, l’Air Force One e Mar-a-Lago.

La decisione, presa con un voto 2 a 1 da una giuria in cui la maggioranza era composta da giudici nominati dallo stesso Trump, ha sospeso l’efficacia della sentenza del tribunale distrettuale che aveva temporaneamente accolto il ricorso dell’AP per presunta violazione del Primo Emendamento. In quella pronuncia si riteneva che l’amministrazione avesse agito come ritorsione per la linea editoriale dell’agenzia.

Trump ha celebrato la sentenza su Truth Social definendola una “grande vittoria sull’AP”, accusando ancora una volta l’agenzia di «fake news» per non aver adottato la nuova terminologia imposta dall’ordine esecutivo presidenziale.

Dal canto suo, l’Associated Press, per voce del portavoce Patrick Maks, si è detta “delusa” dalla decisione e ha annunciato di stare valutando un nuovo ricorso, anche nella forma di revisione accelerata. L’agenzia ha ricordato come le sue linee guida prevedano di usare il termine "Golfo del Messico", pur menzionando il nome proposto da Trump.

A sostegno del presidente è intervenuta anche la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, che su X ha parlato di una «vittoria per la pluralità dell’informazione», sottolineando che la sentenza “consentirà l’accesso a nuovi media oltre ai tradizionali in declino”.