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FILE - Syrian President Bashar Assad, left, gestures while speaking to Russian President Vladimir Putin during their meeting in Damascus, Syria, Jan. 7, 2020. (Alexei Druzhinin, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP, File)
«In nessun momento ho considerato la possibilità di dimettermi o di chiedere rifugio né questa proposta è stata fatta da qualcuno o da una fazione» nei giorni della presa del Paese da parte di Hayat Tahir al Sham (Hts), ha scritto Bashar Assad in una dichiarazione dalla Russia, dove ha ottenuto asilo politico insieme alla famiglia. «L'unica strada era quella di combattere contro il massacro operato da terroristi», ha aggiunto l’ex presidente siriano fuggito da Damasco lo scorso 8 dicembre.
La sua evacuazione dalla Siria, sostiene Assad, non era stata pianificata ma è stata chiesta dalla Russia dopo che la base di Hmeimim, dove si sarebbe recato, a suo dire, per coordinare l'intervento militare della Russia, era stata attaccata da droni. «Quando lo Stato cade nelle mani dei terroristi e la possibilità di fare contribuiti significativi è persa, qualsiasi posizione si svuota di scopo, rendendo l'occupazione di tale carica, priva di significato. Questo non significa in alcun modo sminuire il mio profondo senso di appartenenza alla Siria e alla sua popolazione, un legame che rimane immutato in qualsiasi posizione o circostanza. E' una appartenenza piena della speranza che la Siria tornerà a essere libera e indipendente», si legge nella dichiarazione.
lntanto il primo ministro libanese, Najib Miqati, ha disposto la riapertura dell'ambasciata del Libano a Damasco e l'avvio di un governo di transizione guidato dal gruppo d'ispirazione salafita Hayat Tahrir al Sham.