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Sono due i cittadini italiani detenuti Alligator Alcatraz, il centro di detenzione per migranti che Donald Trump ha inaugurato nelle scorse settimane nel mezzo delle Everglades della Florida. Lo conferma la Farnesina, che sta seguendo il caso assieme al consolato d'Italia a Miami e all'ambasciata a Washington, concentrandosi in particolare sullo stato di salute dei due e sulle tempistiche del rimpatrio in Italia. Il ministero degli Esteri è, nel contempo, in contatto con i familiari dei connazionali.
I due italiani, a quanto si apprende, sono Fernando Artese, italo argentino di 63 anni, e Gaetano Cateno Mirabella Costa di 45 anni. Secondo quanto ha riportato La Nacion, Artese è stato fermato per un'infrazione stradale a Jupiter il 3 luglio. Ad un successivo controllo, è emerso che l'uomo non era in regola con il permesso di soggiorno e quindi è stato trasferito nel centro di detenzione dell'Ice. Il giornale argentino cita la moglie Monica che spiega che si stavano preparando a lasciare gli Stati Uniti, a causa dei problemi del visto, viaggiando via terra, con un camper fino all'Argentina. Artese si era trasferito, con la cittadinanza italiana, nel 2001 in Spagna dove ha vissuto 15 anni, prima a Madrid e poi alle Canarie.
Nell'intervista, la donna esprime preoccupazione per le condizioni in cui è detenuto il marito: «lo tengono in una sorta di pollaio, in una gabbia che contiene fino a 32 persone, quando vanno in refettorio per mangiare devono tenere le mani dietro la testa, come i criminali», ha detto la donna che, il 15 luglio scorso affermava di non aver ancora ricevuto informazioni chiare sulla situazione legale del marito.
Mirabella Costa sarebbe stato trasferito nel centro di detenzione lo scorso 9 luglio, dopo che, arrestato lo scorso 3 gennaio per detenzione di sostanze stupefacenti senza prescrizione medica, e aggressione di un anziano era stato condannato a maggio a sei mesi di detenzione. Dopo la scarcerazione è stata disposta la sua deportazione in Italia per violazione delle norme migratorie.