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EMANUELE FIANO PRESIDENTE SINISTRA PER ISRAELE
Non hanno neanche avuto il coraggio di dirlo. Né di scriverlo. Stessa viltà di chi, nel ’38, iniziò la caccia all’ebreo con l’aria di chi era dalla parte giusta della storia. Ma la verità è che quei ragazzotti travestiti da pro-Pal dell’Università Ca’ Foscari di Venezia non volevano che Emanuele Fiano parlasse perché è ebreo. Per nessun’altra ragione.
Ma evidentemente hanno capito come va il mondo e allora si sono nascosti dietro la parola magica: sionista. Quella che ti lava la coscienza, che ti permette di odiare senza sentirti antisemita. Peccato però che per dare del sionista a Fiano bisogna avere una buona dose di incoscienza, o di idiozia, fate voi. Fiano, è noto, non ha nulla a che spartire con la furia messianica di Netanyahu e dei suoi falchi che sognano la “Grande Israele”.
Insomma, alla fine si sono traditi. Gli utili idioti hanno tolto la maschera e mostrato il trucco: dietro il paravento della contestazione propal si nasconde il caro, vecchio antisemitismo in camicia nuova. E per chi ancora finge di non vedere, eccolo servito: il pranzo è pronto e la ricetta è la stessa di sempre. Cacciare gli ebrei dalle università - oggi come allora - non è più scandalo, solo un’opinione da studenti “impegnati”.


