Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un detenuto inviata dall'associazione “Nessuno Tocchi Caino”.

Sono Giovanni Granieri, detenuto presso il Carcere di Rebibbia Nuovo Complesso. Vi scrivo per informarvi che a partire da domani, 27 aprile 2024, avrà inizio uno sciopero nazionale ad oltranza nelle carceri italiane. I detenuti non acquisteranno più la spesa fino a data da destinarsi. Questo sciopero è un atto di estrema necessità per protestare contro le condizioni disumane in cui noi detenuti siamo costretti a vivere. Le condizioni delle carceri, già difficili, sono diventate ormai insostenibili e non mostrano alcun segno di miglioramento.»
Nella mia cella, ad esempio, siamo in sei persone, non abbiamo armadietti per riporre le nostre cose e c'è una sola turca, situata proprio accanto al tavolo dove cuciniamo. Non riceviamo adeguata assistenza sanitaria né cure mediche, non possiamo accedere con continuità a programmi educativi, non abbiamo assistenza psicologica permanente e la Polizia Penitenziaria non riesce a gestire tutte le problematiche relative alla sicurezza.

Avevamo riposto qualche speranza nell'approvazione dell'aumento dei giorni di Liberazione Anticipata (D.d.l. C 552), ma anche questa speranza sembra sfumare a causa delle continue opposizioni e rinvii. Questa situazione non ha nulla a che fare con la pena che stiamo scontando per gli errori che abbiamo commesso e ricordiamo che ci sono moltissime persone vittime di errori giudiziari, ancor più persone in attesa di giudizio e molti malati terminali." In queste condizioni, la rieducazione sancita dall'art.27 della Costituzione Italiana diventa impossibile. Così non puo esserci rieducazione!
Le condizioni carcerarie rappresentano un problema strutturale che va oltre le singole responsabilità. Il sistema penitenziario necessita di una profonda riforma per garantire giustizia e dignità a tutti i detenuti.

Con questo sciopero, chiediamo alle autorità competenti di intervenire con urgenza per migliorare le condizioni di vita nelle carceri italiane. Non possiamo più accettare di vivere in condizioni che violano i nostri diritti umani fondamentali e chiediamo a voi sostegno in questa iniziativa assolutamente pacifica, in quanto crediamo che la violenza NON SIA MAI una risposta e riteniamo che la nonviolenza sia l'unico strumento efficace per ottenere il cambiamento, confidando nel dialogo e nella collaborazione per risolvere i problemi del sistema carcerario. Chiediamo a Voi che vi battete per i diritti dei detenuti di incontrarci se vorrete e di aiutarci nella realizzazione di uno striscione da esporre in Piazza San Pietro durante la messa domenicale del Papa per diffondere il mesaggio alla popolazione mondiale.

Vi preghiamo anche di diffondere questo comunicato stampa il più possibile per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle condizioni disumane nelle carceri italiane. Il vostro aiuto sarebbe fondamentale per realizzare questo importante gesto di sensibilizzazione. LA DIGNITA' NON PUO' PIU' ATTENDERE! Grazie da tutti noi.