Le sovraffollate carceri del Regno Unito sono una polveriera che potrebbe accendersi in qualsiasi momento. Lo ha affermato Nick Hardwick, ex ispettore capo del servizio penitenziario britannico, che ha effettuato un'inchiesta per conto del quotidiano "The Times" sulla situazione delle carceri in Regno Unito.

Le preoccupazioni

«Siamo molto vicini alle condizioni precedenti ai disordini del 1990 a Strangeways. È un momento pericoloso. Abbiamo un livello generale di frustrazione, quindi se ci dovesse essere una scintilla, è allora che le cose prenderebbero il via», ha spiegato Hardwick. Con le carceri al limite della capacità, il governo ha dovuto adottare misure di emergenza, tra cui il rilascio di detenuti con 60 giorni di anticipo e il ritardo delle udienze di condanna.

Nonostante questi espedienti, ci sono ancora troppi carcerati e troppo poco personale, oltre a strutture detentive perlopiù fatiscenti. «Ci sono detenuti che trascorrono la maggior parte del loro tempo rinchiusi nelle loro celle, più di 20 ore al giorno, e ci sono elevati livelli di violenza», ha detto Hardwick. Il mese scorso erano rimasti meno di 500 posti nelle carceri maschili in Inghilterra e Galles. La popolazione carceraria è aumentata del 93 per cento negli ultimi 30 anni e ora ammonta a oltre 87 mila unità, il limite massimo della capacità operativa. Se la traiettoria attuale continua, si prevede che il numero di persone in carcere raggiungerà quota 105 mila entro il 2026.