Prosegue senza sosta l’impegno di Nessuno Tocchi Caino per migliorare in qualche modo la situazione nelle nostre carceri, al collasso dal punto di vista del sovraffollamento e nelle quali i suicidi nel 2025 hanno già superato le tre decine.

Ieri Rita Bernardini, assieme a Roberto Giachetti, ha incontrato a palazzo Madama il presidente del Senato, Ignazio La Russa. «Come previsto, abbiamo incontrato La Russa che ringraziamo per l’attenzione e la sensibilità dimostrata riguardo la problematica delle carceri - hanno scritto Bernardini e Giachetti dopo l’incontro - Al centro del colloquio la necessità di affrontare il perdurante sovraffollamento delle carceri (16mila detenuti in più rispetto ai posti disponibili) affinché la pena possa essere scontata secondo quanto previsto dalle leggi in vigore cioè – come ha ribadito il Presidente del Senato – “nella maniera più civile possibile”».

Non solo. «Si è così discusso di quella che potrebbe essere definita “la norma della buona condotta” - proseguono - Una norma pensata per innescare un percorso virtuoso per il detenuto che abbia un incentivo a comportarsi nel modo migliore per accedere alla già prevista “liberazione anticipata” - potenziata per il solo momento emergenziale».

Nella sostanza si tratta di una riduzione controllata della popolazione carceraria fino a che non sarà risolto il problema del sovraffollamento che di per sé genera trattamenti inumani e degradanti. Proprio per accentuare la caratteristica di norma della buona condotta saranno automaticamente esclusi i detenuti autori di aggressioni nei confronti del personale, in particolare della polizia penitenziaria.

«Consideriamo certamente importante e di rilievo la scelta del presidente del Senato, nella piena consapevolezza che qualunque decisione non potrà che essere nelle mani del Parlamento - conclude la nota - Certamente aiuterebbe molto se fosse accolto l’appello del Prof. Tullio Padovani affinché le forze politiche “depongano le armi e si assumano le proprie personalità”».

Raggiunto dal Dubbio Giachetti ha parlato di un clima «assolutamente cordiale» in cui da parte di La Russa c’è stata la consapevolezza «che l’emergenza è oggi, al di là del tema carceri in generale». Chiaramente il presidente del Senato non può andare oltre la moral suasion visto che la competenza è del Parlamento, e tuttavia «la nostra proposta non nulla di innovativo ma una semplice estensione della Legge Gozzini, la quale era già un’estensione di una legge precedente». Insomma, nulla di eclatante ma qualcosa che coinvolga «detenuti dal comportamento esemplare e che non si siano resi protagonisti di atti di violenza contro la Polizia penitenziaria».

Recentemente La Russa aveva affrontato il tema del sovraffollamento delle carceri aprendo, a titolo personale, all’esame della proposta Giachetti su quella è un’ «emergenza che io ho toccato con mano» da avvocato «penalista». Il presidente del Senato si era dunque pronunciato sull’esigenza di affrontare la questione «nell’attesa che il governo possa compiere quel progetto di ammodernamento delle carceri, di aumento dei posti di detenzione» perché chi sbaglia deve pagare «ma deve pagare in una condizione di civiltà».

Dopo il faccia a faccia La Russa ha parlato sui social di «un incontro utile e sentito per discutere dell’emergenza carceraria, che da decenni colpisce la nostra Nazione» perché «chi sbaglia deve sempre pagare, ma in condizioni di piena civiltà».