Altra pesante condanna per il G8 di Genova del 2001, in particolar modo per i fatti della scuola Diaz. Stavolta si è pronunciata la Corte dei Conti della Liguria che impone ai responsabili di rimborsare spese legali e provvisionali per un totale di 2 milioni e 800 mila euro per danno erariale.

A pagare il risarcimento saranno i 24 dirigenti e ispettori per aver massacrato di botte decine di manifestanti e arrestati sulla base di prove fabbricate ad arte. Nell'elenco figurano funzionari tutt'ora in servizio, come il vicecapo della Dia Gilberto Caldarozzi e il capo della Polstrada di Roma Pietro Troiani. Ma ci sono anche alcune figure molto note nella storia recente della polizia italiana come Francesco Gratteri, che ne fu a un certo punto il numero tre; Giovanni Luperi, che è stato al vertice dei servizi segreti e Vincenzo Canterini, capo del nucleo speciale antisommossa, super- squadra da impiegare in particolari contesti di ordine pubblico, poi smantellata.

I fatti terribili della Diaz sono stati ben descritti dalla sentenza della Cassazione del 2012. I giudici della Suprema Corte avevano riconosciuto anzitutto che le violenze occorse presso la scuola Diaz sono state di una gravità inusitata, attestata dal fatto che le violenze si sono scatenate contro «persone inermi, alcune dormienti, altre già in atteggiamento di sottomissione con le mani alzate e spesso, con la loro posizione seduta, in manifesta attesa di disposizioni».

Una violenza, dunque, «non giustificata, punitiva, vendicativa e diretta all'umiliazione e alla sofferenza fisica e mentale delle vittime». Si attestarono i numerosi falsi contenuti nella versione ufficiale diffusa dalla polizia e nei verbali di perquisizione e di arresto ai danni dei 93 arrestati, accusati indistintamente di essere “black bloc” e poi prosciolti da ogni accusa. Ma non solo. Si era artificiosamente creata la tesi della resistenza attiva dei No Global attraverso la preparazione di prove false, come le bombe molotov ritrovate nell’edificio. Un’altra condanna da cinque milioni per il danno d’immagine dovrà essere valutata il 22 maggio dalla Corte Costituzionale.

Per il caso Diaz, l’Italia era stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani. Ora, tra i poliziotti sanzionati dalla Corte dei Conti figurano sia coloro che sottoscrissero il falso verbale, in cui si certificava che nell’istituto c’erano molotov in realtà introdotte dagli agenti, sia i picchiatori. Proprio un mese fa, i giudici della seconda sezione d'appello della Corte dei Conti hanno confermato la sentenza di primo grado che condannava a un risarcimento complessivo di 110 mila euro, 16 poliziotti coinvolti a vario titolo nel pestaggio del giornalista inglese Mark William Covell durante il G8 del 2001.

I giudici d'appello hanno in parte dichiarato inammissibili e in parte rigettato gli appelli proposti da alcuni dei poliziotti confermando la sentenza emessa nel 2015 dalla sezione della Liguria, che aveva condannato al risarcimento di 40 mila euro l'allora comandante del VII nucleo antisommossa Michelangelo Fournier e a 60 mila euro l'allora comandante del primo reparto mobile di Roma Vincenzo Canterini. A maggio, intanto, un’ulteriore sentenza da cinque milioni per il danno d’immagine allo Stato dovrà essere valutata dalla Corte Costituzionale.