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depistaggio morte borsellino
Parla di «accuse infamanti» e di «gogna mediatica» ma anche di «schizzi di fango» che «hanno colpito i tre poliziotti imputati» del processo sul depistaggio sulla strage di via D’Amelio, l’avvocato Giuseppe Panepinto, difensore di uno degli imputati, Mario Bo, che oggi ha iniziato l’arringa difensiva davanti al Tribunale di Caltanissetta. La Procura ha chiesto per Mario Bo undici anni e dieci mesi, nove anni e mezzo per gli altri due imputati, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei, accusati tutti di concorso in calunnia aggravata perché secondo la Procura avrebbero indotto il falso pentito Vincenzo Scarantino ad accusare falsamente delle persone su via D’Amelio. «Prima di formulare accuse infamanti che espongono alla gogna mediatica, non solo i poliziotti ma anche i magistrati colpiti da schizzi di fango, prima di fare queste accuse ed esporre alla gogna mediatica un uomo dello Stato, magistrati, poliziotti, ci vogliono delle prove - dice Panepinto - abbiamo sentito parlare di prove granitiche che non abbiamo mai visto, e abbiamo trovato semplici sospetti, dubbi ed illazioni, fatte in quest’aula di giustizia». Presenti i tre imputati.
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