La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio a un nuovo collegio del tribunale del Riesame di Catanzaro, l'ordinanza con la quale il Tdl, nella fase d'appello, aveva ordinato la custodia in carcere per l'avvocato Giancarlo Pittelli, imputato in "Rinascita Scott", sulla base del ricorso presentato dalla Dda di Catanzaro. La decisione degli ermellini sospende l'esecutività della misura cautelare e rimette quindi tutto in discussione, così come chiesto dagli avvocati Guido Contestabile, Salvatore Staiano e Gian Domenico Caiazza. Attualmente il legale di Catanzaro si trova agli arresti domiciliari. La misura cautelare cui è sottoposto Pittelli riguarda la scoperta di una raccomandata che l'avvocato aveva inviato al ministro per il Sud Mara Carfagna, chiedendole di interessarsi della sua vicenda giudiziaria. La segreteria del ministro aveva poi inviato la missiva all'ispettorato di Palazzo Chigi che, a sua volta, l'aveva trasmessa alla Squadra mobile di Catanzaro che aveva informato dei fatti la Procura della Repubblica di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri. I magistrati della Dda avevano quindi inviato la raccomandata al Tribunale di Vibo Valentia, chiedendo l'aggravamento della misura cautelare in quanto Pittelli aveva violato l'obbligo di non avere alcun rapporto con l'esterno imposto dal regime detentivo ai domiciliari. Due mesi dopo, lo stesso Tribunale di Vibo, composto diversamente poiché il presidente era assente per malattia, aveva accolto la richiesta dei difensori di Pittelli ed aveva ripristinato i domiciliari per l'ex parlamentare. Decisione che era stata impugnata dalla Dda di Catanzaro che aveva fatto appello al Tribunale del riesame. Pittelli, dunque, rimane ai domiciliari.