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Don Gino Rigoldi, storico cappellano del carcere minorile milanese Cesare Beccaria, commenta gli arresti odierni eseguiti a Milano. «I ragazzi si erano lamentati delle violenze della polizia? Sì, diverse volte, se ne è parlato e se ne è discusso molto attivamente, non abbiamo fatto finta di niente, l’intervento è stato più personale e non di tipo penale» ha detto a LaPresse circa l’arresto di 13 agenti di polizia penitenziaria accusati di tentata violenza sessuale, tortura, lesioni e maltrattamenti. «I ragazzi dovrebbero essere maggiormente tutelati - continua Rigoldi - questa è una responsabilità degli agenti, ma anche nostra di persone che sono nell’istituto come noi e che non si sono accorti, o minimizzato dei pestaggi».
La conferenza stampa del procuratore di Milano
«Una conferenza che non avremmo voluto tenere: è una vicenda dolorosa, una brutta pagina delle istituzioni» ha detto il procuratore di Milano Marcello Viola. Il capo della procura ricorda la «massima collaborazione» della Polizia penitenziaria e del Dap, «per assicurare il rispetto della legge. Non ci piace quello che è stato accertato, ma è interesse dello Stato fare luce su questi fatti che creano desolazione e sconforto perché commessi nell'ambito carcerario che vive un momento di difficoltà come dimostrano i suicidi e il sovraffollamento» ha aggiunto il magistrato.
«Il carcere è un luogo di sofferenza e va fatto di tutto perché questa condizione non venga aggravata, soprattutto nel caso di minori. Bisogna interrogarsi su cosa è successo, delle drammatiche condizioni della polizia penitenziaria che è intervenuta su singoli e limitati episodi» ha concluso il procuratore Viola.