I giudici del Tribunale del Riesame di Catanzaro hanno accolto la richiesta della Dda di Catanzaro di ripristinare la custodia cautelare in carcere per l'avvocato Giancarlo Pittelli, 69 anni, ex parlamentare di Forza Italia, revocando il beneficio dei domiciliari concessi al penalista nel febbraio scorso dal Tribunale di Vibo Valentia. La Sezione riesame, presieduta da Filippo Aragona, definisce la decisione del Tribunale di Vibo Valentia con la quale erano stati concessi i domiciliari a Pittelli «affetta da vizi di logicità, ragionevolezza e coerenza argomentativa», con l'aggiunta che il provvedimento era stato adottato «senza nemmeno attendere il termine di due giorni perché l'ufficio del Pubblico ministero esprimesse il suo parere». Il dottor Aragona lo ricordiamo perché all'inaugurazione dell'anno giudiziario dell'Unione Camere penali italiane di quest'anno, proprio a Catanzaro, si disse d'accordo tra chi in dottrina spinge per inserire i delitti di associazione mafiosa tra i crimini contro l'umanità, «il che - spiegò - significherebbe introdurre nello statuto della Corte penale internazionale un nuovo crimine contro l'umanità che sarebbe quello di associazione mafiosa», il cui « valore simbolico sarebbe molto forte». Gli replicò, con il suo stile inconfondibile, l'avvocato Nicolas Balzano, sostenendo che quelle parole mostrano «che la sua prevalente attenzione, la sua attenzione di giudice, non è quella, come dovrebbe essere, alla tutela dei diritti fondamentali delle persone che compaiono dinanzi al suo giudizio, ma la sua prevalente preoccupazione è alla lotta alla mafia, che è estranea alle sue competenze, non la dovrebbe impegnare più di tanto». Pittelli non deve tornare subito in carcere in quanto occorrerà attendere adesso la pronuncia della Corte di Cassazione, alla quale ricorreranno i difensori dell'ex parlamentare, gli avvocati Salvatore Staiano e Guido Contestabile, come hanno già preannunciato, per chiedere l'annullamento dell'ordinanza del Riesame. Il Comitato per Pittelli (presieduto da Enrico Seta, portavoce Umberto Baccolo) stigmatizza la decisione del Riesame: «Il verdetto si appiattisce sulle posizioni della Dda. Sembra ormai che la persecuzione, fino al rischio di annientamento della persona fisica dell’imputato, rappresenti l’unico strumento in mano alla pubblica accusa. Lascia molto delusi e perplessi che anche l’organo giudicante abbia assecondato una linea irragionevole e una grave confusione fra rigore e ferocia». Intanto il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti, la cui interrogazione sul caso Pittelli, firmata insieme a Magi di +Europa e Bruno Bossio del Pd, era tra gli allegati della Dda nel ricorso contro i domiciliari, ha presentato un'altra interrogazione alla ministra Cartabia, insieme ad esponenti di Forza Italia e Coraggio Italia, per sapere se «non intenda acquisire ulteriori elementi sulla vicenda, per quanto di competenza, valutando la sussistenza dei presupposti per l'eventuale avvio di iniziative ispettive».